Pianificazione acquedottistica regionale

Modello Strutturale degli Acquedotti del Veneto

In ottemperanza alle disposizioni della Legge Regionale n. 5/1998, la quale ha recepito per il Veneto la Legge n. 36/1994 fornendo disposizioni in materia di risorse idriche, di istituzione del Servizio Idrico Integrato e individuazione degli Ambiti Territoriali Ottimali, la Giunta regionale, ha approvato con deliberazione n. 1688 del 16.06.2000 il Modello Strutturale degli Acquedotti del Veneto (Mosav), con il quale sono stati individuati gli schemi di massima delle principali strutture acquedottistiche necessarie ad assicurare il corretto approvvigionamento idropotabile nell’intero territorio regionale, nonché i criteri e metodi per la salvaguardia delle risorse idriche, la protezione e la ricarica delle falde. Il Mosav ha sostituito il precedente Piano Guida per gli Acquedotti del Basso Veneto, perseguendo le stesse finalità nella fornitura di acqua potabile alle aree svantaggiate del territorio regionale. Parte integrante del Mosav 2000 è lo Schema acquedottistico del Veneto Centrale (Savec), con il quale si prevede l’interconnessione degli acquedotti alimentati dalle falde del Medio Brenta, e in misura minore dalle falde e dalle acque superficiali del Sile e dalle acque superficiali dell’Adige e del Po in un unico schema che massimizza l’utilizzo delle acque di falda pedemontana, di produzione più economica e di migliore qualità. 
La progettazione definitiva ed esecutiva, la realizzazione e la gestione delle opere ricadenti nel Savec sono state affidate alla Società Veneto Acque S.p.A., interamente di proprietà regionale, mediante la concessione regolata da apposita convenzione approvata con D.G.R. n. 2332 del 14.09.2001, e successivamente aggiornata. Veneto Acque S.p.A. provvede pertanto alla progettazione e realizzazione delle opere inerenti la pianificazione acquedottistica sovra-ambito, stabilite dalla pianificazione regionale.