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Il Veneto nelle reti europee
In italiano una parola unica non c’è: si potrebbe dire “fare rete”. In inglese suona più facile: “networking”. A Bruxelles è una delle occupazioni principali e più importanti. Perché l’impronta dell’Unione europea sulla vita quotidiana di imprese e cittadini è sempre più rilevante. E allora diventa fondamentale essere al posto giusto al momento giusto, per non perdere opportunità preziose.
La routine legislativa vede protagonisti principali la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europei. A loro le decisioni finali. Nel mezzo, però, si tesse la tela continua del dialogo. È qui che anche le Regioni possono far sentire la propria voce. Magari non da sole. Per questo il Veneto è membro attivo di più di 15 network europei interregionali, dall’agricoltura alla ricerca, dalla sanità al turismo, fino alle politiche sociali. E partecipa a gruppi di coordinamento regionali e piattaforme tematiche.
I vantaggi? Più di qualcuno, come condividere interessi e problematiche e portarli all’attenzione di Commissione e Parlamento. L’unione fa la forza: la voce di un gruppo risuona più alta di quella del singolo. Un dettaglio non da poco, perché se l’Europa degli Stati conta 28 membri, quella delle Regioni è un puzzle formato da centinaia di pezzi.
Strategica, in questo senso, è stata l’adesione del Veneto alla Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime d’Europa (CRPM), avvenuta il 24 dicembre 2012 e, al suo interno, alla Commissione geografica Intermediterranea (CIM). Dal 1973, la CRPM collabora con i governi nazionali ed è interlocutore privilegiato delle istituzioni europee (in particolare della Commissione) per promuovere gli interessi delle regioni che la costituiscono in tutte le politiche a forte impatto territoriale (ad esempio: politica regionale, politica marittima, sviluppo sostenibile, trasporti, pesca, ambiente, agricoltura, ecc.). Inoltre la CRPM promuove progetti di cooperazione tra le regioni su problematiche comuni, per favorire lo sviluppo regionale e la coesione territoriale in Europa.
Nella prospettiva di collaborare in modo efficiente con le altre realtà istituzionali italiane presenti a Bruxelles, il Veneto fa parte dell’URC (Coordinamento degli Uffici regionali a Bruxelles) e del GIURI (Gruppo informale degli Uffici di Rappresentanza Italiani), oltre a essere membro del Comitato delle Regioni. Importante anche la presenza del Veneto in altre realtà quali il Gruppo Air, che riunisce 12 Regioni europee nell’intento di presentare proposte concrete per una revisione della Direttiva europea sulla qualità dell’aria. Sul fronte immigrazione, invece, la nostra Regione partecipa alla rete INTEGRIM (Integration and international migration: pathways and integration policies), che da tempo è uno degli interlocutori principali della Commissione europea per tutte le politiche sull’integrazione degli immigrati.
Politiche sociali
Il Veneto è attivo nelle politiche sociali attraverso due reti strategiche: ha infatti lanciato e coordina dal 1999 ENSA (European Network for Social Authorities) e ha attualmente assunto la vicepresidenza di Elisan (European Local Inclusion and Social Action Network, con statuto partecipativo al Consiglio d’Europa), tramite il Consiglio Regionale del Veneto e l’Assessorato della “Sanità - Servizi sociali - Programmazione socio-sanitaria”. Tramite l’Assemblea Generale delle OING del Consiglio d’Europa, prende parte attiva al Comitato “on Environmental and Health crisis: Governance and solidarity challenges”.
I due network sono impegnati nel favorire l’inclusione sociale e lo scambio di buone pratiche attraverso iniziative innovative a favore dei giovani, delle famiglie e minori, degli anziani e dei portatori di handicap, attraverso progetti finanziati dalla Commissione Europea come:
- “NExT TO YOU”, per promuovere l’inclusione sociale e lavorativa delle vittime della tratta di esseri umani;
- “INTERLEAVE”, per fornire supporto e prevenzione alle donne tossicodipendenti vittime di violenza di genere;
- “The Living Art – The Art of Living”, che mira a promuovere la coesione sociale;
- “TRIADE 2.0” per l’inclusione di persone con disabilità, gruppo Facebook;
- “ValueCare”, per l’integrazione sociosanitaria supportata da ICT;
- “SEFAC”, un modello di coinvolgimento della cittadinanza per affrontare la sfida delle malattie croniche.
Il Veneto, inoltre, fa parte di ALDA (Associazione delle Agenzie della Democrazia Locale), organizzazione non governativa dedicata alla promozione della buona governance e della partecipazione dei cittadini a livello locale, nata nel 1999 su iniziativa del Congresso di poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa e che raccoglie oggi più di 150 soci tra Autorità locali, Associazioni di Autorità locali e organizzazioni non governative, provenienti da oltre 30 Paesi.
Nell’ambito invece della Formazione e Mercato del Lavoro, il Veneto contribuisce alle attività della rete Earlall (European Association of Regional and Local Authorities for Lifelong Learning).
Politiche sanitarie
Nel settore della sanità, poi, la Regione è membro di numerose reti, tra cui CORAL (Community of Regions on Assisted Living), network per lo scambio di buone pratiche e informazioni sulle politiche europee in materia di innovazione nel settore sanitario; EuroHealthNet e EUREGHA (European Regional Health Authorities), piattaforma di dialogo tra autorità e organizzazioni regionali e locali. Va inoltre ricordato che attraverso l’ EIP-AHA ( European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing) la Regione del Veneto ha avuto modo di costituire un consorzio che ha poi ottenuto un finanziamento europeo attraverso il Secondo Programma Comunitario in materia di salute. Molti sono poi i progetti in cui il Veneto è coinvolto. Tra questi, ad esempio, risalta il progetto “MPI_AGE”, guidato dalla sezione Geriatria dell'Ospedale Sant'Antonio di Padova, che ha l’obiettivo di sviluppare nuove modalità di assistenza per gli anziani in condizioni di fragilità, attraverso la collaborazione di 28 centri tra Europa, Stati Uniti e Australia.
Politiche agricole e politiche per la Ricerca e l'Innovazione
Non poteva mancare poi la partecipazione del Veneto nel settore Agricoltura: la Regione collabora attivamente con ERIAFF (European Regions for Innovation in Agriculture, Food and Forestry), network che si occupa di sostenibilità agricola e forestale, sicurezza alimentare, sviluppo di nuove tecniche produttive, biodiversità.
In tema di Innovazione e Ricerca, infine, il Veneto fa parte di ERRIN (European Regions Research and Innovation Network), rete di eccellenza europea per condividere conoscenze e buone pratiche tra rappresentanti regionali e partecipare in modo congiunto a programmi di finanziamento. Il suo lavoro viene diviso in working group tematici e la Regione del Veneto si distingue in quelli relativi alla Bioeconomia sullo sviluppo di bioeconomie regionali, all’Energia e cambiamento climatico e alla “Strategia di specializzazione intelligente” e alla tematica delle Smart Cities.
Attiva anche la presenza del Veneto nelle reti AREPO (Associazione delle Regioni europee per i prodotti di origine) e AREFLH (Associazione delle Regioni ortofrutticole europee).
La rete RICC (Regional Initiative for Culture and Creativity)
Una rete europea informale di Regioni che ha l’obiettivo di creare una piattaforma strategica per sostenere la dimensione regionale delle politiche culturali e creative nell’UE, cooperando con le Istituzioni europee, i Governi regionali e gli stakeholder territoriali, partecipando ai pertinenti Programmi di finanziamento e lavorando in coordinamento con le strategie di specializzazione intelligente.