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IL NUOVO REGOLAMENTO EUROPEO SULLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE DI CIBO, VINO E BEVANDE SPIRITOSE

20 marzo 2024

 

Dopo oltre 30 anni dall’entrata in vigore del primo Regolamento europeo sulle Indicazioni Geografiche, il Parlamento europeo ha approvato il nuovo Regolamento sul Sistema IG per i prodotti agroalimentari, vino e bevande spiritose. La riforma nasce sull’iniziativa legislativa della Commissione europea per la “Revisione dei sistemi delle Indicazioni Geografiche (IG) dell’UE per i prodotti agricoli e alimentari, i vini e le bevande spiritose”, inclusa nel programma di lavoro nell’ambito del Green Deal e parte integrante della strategia Farm to Fork. 

I prodotti a Indicazioni Geografiche in Europa sono ad oggi oltre 3.400, per un valore complessivo di 80 miliardi di euro. L’Italia conta 890 denominazioni riconosciute ed è il Paese in Europa con il paniere più ampio di produzioni a Indicazione Geografica per un valore di oltre 20 miliardi di euro, prodotto dal lavoro di 200.000 operatori coordinati da 296 Consorzi di tutela. 

 

Le principali novità 

’ Approccio unitario per le denominazioni del cibo, del vino e delle bevande spiritose.

Il nuovo regolamento è un testo unico che, riordinando e innovando le normative settoriali previgenti, ricomprende per la prima volta nel suo ambito di applicazione sia i prodotti agroalimentari che i vini, liquori e spiriti. 

’ Maggiore protezione.

Sul tema protezione viene rafforzata quella online e sul sistema dei nomi di dominio, che diventerà ex-officio, e la protezione internazionale attraverso la registrazione automatica all’Atto di Ginevra. 

Protezione ex officio on-line e dei domini: diventa ex-officio tramite un sistema di geo- blocking che obbliga gli Stati membri a bloccare l’accesso a tutti i contenuti evocativi di una Indicazione Geografica, anche grazie a un alert system sviluppato da EUIPO. 

Protezione IG utilizzate come ingredienti: rende obbligatorio per i trasformatori l’indicazione in etichetta della percentuale di prodotto IG all’interno del prodotto trasformato e vieta l’utilizzo di altri prodotti comparabili alla IG; quando esistono Consorzi riconosciuti, i trasformatori sono obbligati ad informarli per iscritto dell’utilizzo della IG, e devono attendere un avviso di ricevimento che può includere indicazioni sul corretto utilizzo dell’Indicazione Geografica; gli Stati membri hanno la possibilità di rafforzare questo sistema, predisponendo una procedura autorizzativa a livello nazionale, come già avviene in Italia. 

Protezione internazionale – Registrazione automatica Atto di Ginevra. È possibile per i Consorzi riconosciuti, la cui IG abbia un mercato internazionale, essere registrati automaticamente all’atto di Ginevra dell’accordo di Lisbona, che prevede una protezione rapida e indefinita in tutti i Paesi firmatari, anche extra- UE. 

Divieto di menzioni tradizionali evocative di IG. sono state eliminate le falle del sistema che consentivano di sfruttare indebitamente la reputazione delle IG tramite norme tecniche nazionali (aceto balsamico sloveno e cipriota) o strumenti unionali quali le menzioni tradizionali (Prosek made in Croazia) chiarendo che queste non possono corrispondere o evocare IG riconosciute. 

’ Semplificazione delle procedure e tempistiche certe per l’esame delle richieste di registrazione e modifica dei disciplinari. Vengono definiti tempi certi per l’esame delle richieste di registrazione e di modifica dei disciplinari da parte della Commissione, riducendoli a 6 mesi, estendibili di ulteriori 5 solo nel caso in cui la richiesta sia incompleta e debbano essere presentate ulteriori informazioni; devono passare dall’approvazione della Commissione solo gli emendamenti che implicano restrizioni alla concorrenza nel mercato unico, mentre tutte le altre modifiche sono gestite esclusivamente a livello nazionale evitando il doppio passaggio che rallenta ogni procedura di modifica; sono quindi ridotti i dossier che devono essere analizzati a livello europeo e perciò non si rende necessario un maggiore coinvolgimento nella fase di scrutinio delle modifiche dei disciplinari dell’Ufficio europeo sulla proprietà intellettuale (EUIPO), che tuttavia può dare un supporto consultivo su questioni amministrative e contribuire alla tutela e alla promozione delle IG con lo sviluppo di un registro europeo on-line delle Indicazioni Geografiche 

’ Rafforzamento del ruolo dei Consorzi. Viene confermata la possibilità di accedere ai consorzi solo agli operatori ed ai produttori lungo la filiera produttiva e vengono riconosciuta ad i consorzi maggiori e migliori responsabilità, tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti. Le nuove norme introducono per i consorzi anche la possibilità di gestire e coordinare le attività di “turismo a Indicazione Geografica” (Turismo DOP), salvaguardando al contempo gli schemi collaudati nazionali. I Consorzi riconosciuti beneficiano di un rafforzamento delle proprie prerogative, tra cui l’estensione da 3 a 6 anni per i piani di regolazione dell’offerta o la possibilità di redigere clausole di condivisione del valore lungo la filiera per i propri membri; è inoltre previsto il riconoscimento delle associazioni di gruppi di produttori che assegna rappresentatività unitaria anche alle associazioni di Consorzi. 

’ Informazioni affidabili e sempre più chiare ai consumatori. Come già detto sopra la nuova riforma tutela anche le Indicazioni Geografiche di un ingrediente contenuto in un prodotto, a condizione che questo sia presente in quantità sufficiente da conferire una caratteristica essenziale allo stesso, sarà obbligatorio per i trasformatori indicare sull’etichetta la percentuale di prodotto IG usata. È stato introdotto l’obbligo di indicare sull’etichetta nello stesso campo visivo della denominazione il nome del produttore. 

’ Sostenibilità e trasparenza. È stata inserita la richiesta di elaborazione da parte dei Consorzi, inizialmente su base volontaria, di un rapporto di sostenibilità che spieghi ciò che svolgono in Focus riforma IG marzo 2024 termini di sostenibilità ambientale, economica, sociale e di rispetto del benessere animale; è stata eliminata la delega alla Commissione di definire tramite le norme di sostenibilità in diversi settori e i criteri per il riconoscimento di quelle esistenti, che andrebbe contro la tutela delle specificità delle singole filiere; per una maggiore trasparenza verso il consumatore è stato inserito l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto IG il nome del produttore. 

 

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Per informazioni
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Regione del Veneto - Unità Organizzativa Rapporti con l'Unione Europea
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Anna De Marco
Agricoltura, Agroalimentare, Forestale
Tel. +39 0410279 4834 / +39 320 78 60 934
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Data ultimo aggiornamento: 04 aprile 2024