La vaccinazione si inizia a 2 mesi compiuti per tre ragioni:
1. a 2 mesi il sistema immunitario del bambino è già in grado di rispondere alla vaccinazione;
2. nel bambino di 2 mesi le vaccinazioni sono sicure: aspettare non serve ad aumentare la sicurezza dell’atto vaccinale;
3. ogni ritardo nell’inizio delle vaccinazioni prolunga il periodo in cui il bambino è suscettibile alle infezioni prevenibili con il vaccino.
Il neonato ha infatti sviluppato la capacità di rispondere alle malattie e a svariati antigeni prima ancora della nascita. Se così non fosse il contatto con il mondo esterno dopo la nascita sarebbe estremamente pericoloso e tutti si ammalerebbero subito con estrema facilità, cosa che per fortuna proprio non avviene. È stato infatti calcolato che al momento della nascita e nelle prime ore di vita il bambino viene a contatto con più di 400 specie diverse di batteri. Dato che ogni specie batterica ha da 3.000 a 6.000 differenti antigeni, ne consegue che un neonato è esposto da subito a più di 1.000.000 di antigeni (Conway 1995).
È vero che alla nascita e per alcuni mesi il sistema immunitario non è ancora perfettamente maturo, ma i vaccini sono costruiti in modo da attivare la parte già in grado di rispondere adeguatamente. Ritardare l’inizio del ciclo vaccinale significa prolungare il periodo in cui il bambino non è protetto contro alcune malattie che possono essere gravi e che sono frequenti nei primi mesi di vita, come la pertosse e le meningiti. Inoltre, vaccini come quello contro il tetano, necessitano di più dosi perché sia ottenuta una buona protezione; serve, infatti, del tempo affinché il vaccino sia in grado di stimolare il sistema immunitario per proteggere il bambino nel momento in cui comincerà ad esplorare l’ambiente e ne avrà perciò bisogno.
 



Data ultimo aggiornamento: 08 novembre 2017