No, anzi. È scientificamente dimostrato che la somministrazione contemporanea di più vaccini ne aumenta l'efficacia, poiché viene potenziata la risposta protettiva del sistema immunitario. Se davvero i vaccini indebolissero o compromettessero il sistema immunitario, ci si aspetterebbe una minore risposta immunitaria (sotto forma di una minor quantità di anticorpi prodotti) in seguito alla somministrazione di più vaccini contemporaneamente, rispetto alla somministrazione di un vaccino per volta.
Invece non è così: studi clinici dimostrano che la somministrazione contemporanea del vaccino esavalente (contenente gli antigeni di difterite, tetano, pertosse, polio, Haemophilus b, epatite B) e del vaccino 13-valente contro lo pneumococco, oltre a non determinare un aumento degli effetti collaterali severi, non produce una risposta inferiore rispetto alla somministrazione separata dei due vaccini. Lo stesso accade con gli altri vaccini (morbillo-parotite-rosolia, meningococco etc.) del calendario di vaccinazione dell'infanzia.
È vero invece che la somministrazione contemporanea di più vaccini può provocare un aumento delle reazioni locali (ossia gonfiore, arrossamento e dolore nella sede di somministrazione del vaccino) e generali (soprattutto la febbre), comunque di durata e importanza molto limitata. È importante sottolineare che tale inconveniente è ampiamente compensato dalla riduzione degli accessi al servizio vaccinale, con conseguente minore stress per il bambino.
 



Data ultimo aggiornamento: 08 novembre 2017