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EUROREGIONE – Il percorso


L'importanza della cooperazione tra Regioni contermini assume sempre maggior valore, specie nel quadro di un'economia sempre più competitiva e nel nuovo contesto europeo. Una fattiva cooperazione in settori vitali è subordinata all'esistenza di forme stabili e strutturate di cooperazione e di strumenti giuridici adeguati. L'intensificazione della cooperazione tra i territori dell'Euroregione è dunque un processo graduale, sostenuto dalla ricerca di un riconoscimento giuridico dell'attività cooperativa e dall'utilizzo coordinato degli strumenti comunitari per la cooperazione territoriale. Considerato che si tratta comunque di accordi che abbracciano Stati e normative diverse, è inevitabile che il loro riconoscimento giuridico dipenda dal rispetto della complessa normativa appositamente prevista e dal conseguente assenso del Governo.

Il contesto giuridico

Il Consiglio d'Europa ha rivestito un ruolo fondamentale nel compito di ordinare e dare un quadro giuridico alle varie esperienze associative transfrontaliere. In particolare, in seno al Consiglio è stata sottoscritta a Madrid, il 21 maggio 1980, la “Convenzione-quadro europea sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività o autorità locali”, proprio allo scopo di incoraggiare la cooperazione tra i suoi membri mediante la stipula di accordi tra autorità locali, quali ad esempio regioni e comuni di frontiera, nei limiti delle loro competenze. La Convenzione di Madrid, entrata in vigore il 22 dicembre 1981, configurandosi quale trattato di diritto internazionale, è stata ratificata con Legge 19 novembre 1984, n. 948. Il legislatore italiano si è avvalso della facoltà prevista dal testo della Convenzione di subordinare lo svolgimento dell'attività di cooperazione alla preventiva conclusione di accordi tra gli Stati confinanti. Al fine di rafforzare la Convenzione quadro, è stato adottato il primo protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Madrid, che riconosce espressamente, a certe condizioni, il diritto delle comunità territoriali di concludere accordi di cooperazione, prevedendo che gli organismi di cooperazione transfrontaliera siano dotati di personalità e capacità giuridica: siglato a Strasburgo il 9 novembre 1995, entrato in vigore il 1° dicembre 1998, non è stato ratificato dallo Stato italiano. Pertanto tale Addendum, non essendo stato recepito nel diritto interno del nostro Paese, non può attualmente trovare alcuna applicazione. Lo stesso dicasi per il Secondo protocollo entrato in vigore nel 2001 ma non sottoscritto e ratificato dall'Italia.
Nel frattempo è stato concluso l’Accordo quadro tra la Repubblica d'Austria e la Repubblica Italiana sulla cooperazione transfrontaliera (27 gennaio 1993) che conferisce alle Autorità territoriali dei territori di confine il potere di cooperare nelle materie indicate nello stesso Accordo.
La legge n. 131/2003 che ha dato attuazione alla Riforma costituzionale, ha disciplinato l'esercizio del potere estero delle Regioni, limitandolo tuttavia notevolmente, in quanto ha previsto per le stesse, l'obbligo di comunicare previamente al Governo la conclusione di intese con enti interni agli altri Stati, ed addirittura di chiedere e ottenere dallo Stato il conferimento del potere di firma per concludere accordi con altri Stati.

Gli accordi con FVG e Carinzia e la dichiarazione d’intenti di Villa Manin

Nell’ambito del contesto e dei vincoli giuridici sopra ricordati, la Regione del Veneto procede con la stipula di un accordo con il Land Carinzia (22 luglio 2004) e di un accordo con la Regione Friuli Venezia Giulia (11 ottobre 2004). Nel successivo incontro di Villa Manin a Passariano (UD) del 17 ottobre 2005, i rappresentanti delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, del Land Carinzia, della Repubblica di Slovenia e delle due Contee croate dell'Istria e Litoraneo-montana hanno poi sottoscritto una dichiarazione d'intenti finalizzata alla realizzazione dell'Euroregione. Tale dichiarazione d’intenti, una volta trasmessa alle istituzioni governative competenti, ha ottenuto il parere negativo degli organi statali in quanto la Repubblica di Slovenia non possiede enti territoriali interni (regioni) e la Repubblica di Croazia non appartiene all'Unione europea.

Il protocollo trilaterale di Klagenfurt e il GECT

Successivamente alla sottoscrizione della dichiarazione d'intenti di Villa Manin sono seguiti ulteriori incontri trilaterali (solo tra il Land Carinzia e le Regioni italiane del Veneto e del Friuli Venezia Giulia) finalizzati a rafforzare la cooperazione trilaterale, senza perdere di vista la strategia comune verso l'Euroregione. La necessità di rispondere a problemi comuni dell'area di cooperazione nelle materie indicate dagli accordi ha trovato risposta in una progettazione comune supportata dall'utilizzo degli strumenti operativi offerti dai Programma di Cooperazione Transfrontaliera Interreg Italia-Austria. In tal senso sono stati rilevanti gli incontri trilaterali delle Giunte Regionali a Bad Kleinkirchheim (gennaio 2006) e Hermagor (febbraio 2006) che hanno permesso di intraprendere un percorso di coordinamento della progettazione per il periodo di programmazione 2007-2013.
La collaborazione trilaterale è segnata dalla sottoscrizione del Protocollo trilaterale di Klagenfurt dell'11 gennaio 2007, siglato da Veneto, Friuli Venezia Giulia e Carinzia, ed aperto all'adesione di Slovenia e Croazia. L'impegno comune è incentrato sull'istituzione di un Gruppo di Lavoro e di Tavoli tematici per dare attuazione al Protocollo e valutare le prospettive della collaborazione. La collaborazione interregionale, elemento fondamentale per lo sviluppo dei territori, consiste nella promozione di attività congiunte e nello scambio di informazioni ed esperienze comuni nelle materie di cooperazione: attività produttive, infrastrutture, agricoltura e tutela del territorio, turismo e cultura, formazione, ricerca scientifica e innovazione, settore sociale e sanitario.
Nell’ambito del medesimo accordo si costituisce il Gruppo di Lavoro tecnico per la definizione di una bozza di Convenzione e di una bozza di Statuto di un Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT), nuova forma giuridica introdotta con il Regolamento (CE) n. 1082 del 5 luglio 2006, nella quale inquadrare il progetto di Euroregione

 

Si rinvia alle pagine di questo sito web curate dalla competente Direzione Riforme Istituzionali e Processi di Delega per la consultazione della versione ufficiale dei documenti citati e per ogni altro approfondimento giuridico in materia di Euroregione e di GECT.

 

 

 

 

 

 



Data ultimo aggiornamento: 13 giugno 2013