Newsletter dicembre 2010

Un altro anno di attività concluso per la nostra Commissione, che si prepara a entrare nel 2011 con un nuovo e fitto programma di iniziative approvato proprio lo scorso mese dalla Giunta regionale.
Continua, dunque, l’impegno a promuovere le pari opportunità a 360 gradi e a indagare la realtà del nostro territorio cercando di “misurare” quanto realmente
ancora esistano discriminazioni o, peggio, sopraffazioni contro le donne. Con l’intento di fare la nostra parte nel fornire ai legislatori e agli amministratori strumenti utili a definire linee d’indirizzo e di intervento efficaci. E naturalmente sempre con l’obiettivo di far crescere una cultura non solo di rispetto delle pari opportunità e di tutela dei diritti delle donne, ma anche di valorizzazione del loro ruolo: reale e a tutti manifesto in molti ambiti, ma che in taluni altri non ha ancora trovato spazi per esplicarsi pienamente, come nell’economia e nella politica.
Colgo l’occasione, offertami da questa newsletter di fine anno, per augurare a voi e alle vostre famiglie un felice Natale e un 2011 colmo di bene: per noi tutti possa essere un anno non solo di ripresa dalla crisi - che ben sappiamo come non sia solo economica - ma anche di rinnovata speranza. A tutte le persone impegnate nella promozione delle pari opportunità, naturalmente, l’augurio di un lavoro proficuo e costante, capace di lasciare tante piccole, riconoscibili, impronte: quelle che insieme continuano a tracciare la strada.
Simonetta Tregnago
Presidente Commissione Regionale Pari Opportunità

IN EVIDENZA

Ok della Giunta regionale per le attività prossime della Commissione

Al via il programma di attività che la Commissione regionale Pari opportunità intende promuovere per i prossimi mesi, dopo l’approvazione della Giunta della Regione Veneto lo scorso 16 novembre (delibera 2728). In continuità con gli anni precedenti, tre le aree di intervento: la prima comprende ricerche e approfondimenti conoscitivi; la seconda iniziative di informazione e promozione che diventano anche preziose occasioni di confronto e di formazione (pubblicazioni, campagne di sensibilizzazione e azioni di comunicazione, a partire dalla presente newsletter); infine la terza contempla iniziative in rete con altre realtà impegnate nello stesso ambito: resta, infatti, considerata fondamentale la necessità di tessere relazioni e collaborare in iniziative comuni con chi sul territorio condivide lo stesso impegno sui temi e lavora per i medesimi obiettivi.


Conoscere per poi intervenire con interventi legislativi e servizi di sostegno.
Allo scopo di dare indicazioni ai legislatori veneti sui temi che ci stanno a cuore e di programmare nuove modalità d’intervento e servizi adeguati, come sempre restano importanti le ricerche, strumenti utili a indagare i fenomeni e a tracciarne una fedele fotografia. Per la prossima annualità il progetto di analisi “Il lavoro della donne in tempo di crisi nella Regione Veneto” (in collaborazione con Veneto Lavoro) intende leggere la situazione veneta per poter ipotizzare possibili percorsi e soluzioni di aiuto alle donne, anche grazie a servizi per l’occupazione femminile e il sostegno alla maternità. Ancora il tema del lavoro al centro della ricerca “Libere professioniste: verifica delle pari opportunità di accesso e di attività”, in merito alle problematiche riguardanti le componenti femminili negli ordini professionali: a indagine conclusa, sono previste la divulgazione dei risultati emersi presso gli ordini stessi, nonché un momento dipresentazione pubblica nella prossima primavera. Oggetto di studio per la ricerca ”Donne e Tecnologia” , che sarà realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Informatica dell’Università di Venezia, saranno invece le problematiche connesse alle disparità di genere esistenti nell’ambito della formazione e dell’occupazione riguardo il settore delle scienze e delle tecnologie informatiche. In avvio prossimamente anche l’indagine “Omicidi in Veneto in una prospettiva di genere”, che traccerà il quadro della situazione regionale, con particolare attenzione ai casi più gravi di violenza domestica - quelli che spesso hanno portato all'omicidio e al tentato omicidio -, e fornirà una lettura interpretativa. Il progetto, che si articola in varie fasi, vede la collaborazione dell’Osservatorio nazionale sulla Violenza domestica di Verona e naturalmente quella delle procure per la raccolta dei dati riferiti agli anni 2009-2010. Infine lo studio comparato “Donne e politica: la rappresentanza di genere” si propone di restituire un quadro aggiornato ed esaustivo della presenza femminile nelle istituzioni internazionali, nazionali e locali. Particolare spazio sarà dedicato alle questioni relative alla rappresentanza di genere nei nuovi statuti e leggi elettorali regionali, naturalmente a partire da quelli veneti.
“Violenza sulle donne: i giovani come la pensano?”: alcuni dati presentati in anteprima ai ragazzi coinvolti nell’indagine. I giovani adolescenti che stanno scoprendo le relazioni di coppia, come si rappresentano? Come sperimentano le asimmetrie esistenti tra uomo e donne? E ancora: il loro modo di pensare e vivere le relazioni affettive prevede già in sé uno spazio possibile per la violenza? Queste alcune delle domande a cui ha voluto dare risposta la ricerca “Violenza sulle donne: i giovani come la pensano?”, ora in via di pubblicazione.
Un’anteprima di alcuni dati è stata presentata, in occasione di JOB&Orienta lo scorso novembre, ad una rappresentanza dei quasi 1600 studenti veneti che hanno preso parte all’indagine, promossa dalla Commissione. Sono intervenuti l’assessore regionale Maria Luisa Coppola, la presidente della CPO Simonetta Tregnago e i curatori della ricerca Mario De Amicis (Crel Veneto – Centro regionale sulle dinamiche economiche e del Lavoro), Tiziana Mancini e Nadia Monacelli. È emerso che i ragazzi delle 13 scuole superiori coinvolte troppo spesso giustificano comportamenti violenti, come ad esempio uno schiaffo, se vi sono “valide scuse”. Considerata comunque più grave la violenza se messa in atto dall’uomo; condannate anche se commesse da una donna azioni come il controllo del cellulare del partner o il divieto di vedere gli amici. In generale, i giovani veneti tendono ad essere sessisti nei rapporti tra i generi e ad avere una rappresentazione asimmetrica. All’indagine sarà prossimamente dedicato un momento pubblico di presentazione e di dibattito.

La CPO sostiene l’appello europeo contro le MGF: e nel 2011, un suo progetto dedicato
Sono 130 milioni le donne nel mondo, di 28 Paesi diversi, che subiscono mutilazioni genitali; 500mila le donne e le ragazze vittime in Europa, dove circa 180 mila bambine rischiano di subire tale pratica. Aidos e Amnesty International per l’Italia hanno lanciato il mese scorso la campagna “END FGM” per chiedere alle istituzioni europee interventi concreti per prevenire le mutilazioni genitali femminili (MGF). Le prime per l’Italia ad aderire sono state la ministra Mara Carfagna e la vicepresidente del Senato Emma Bonino. Vi aderisce naturalmente anche la nostra commissione, che sul tema per il 2011 ha in cantiere il progetto “Strada Facendo. Iniziative di informazione e sensibilizzazione per prevenire le mutilazioni dei genitali femminili”.
Vi invitiamo a dire insieme a noi il vostro “no” alle mutilazioni genitali. Come? Firmando un petalo di rosa! Per informazioni e adesioni: www.endmgf.eu.

ALTRE NEWS

Rovigo, lezioni di economia domestica per le donne immigrate: un’occasione di risparmio e integrazione
Per insegnare alle donne migranti come essere sostenibili in casa e per dare valore al loro ruolo nelle scelte quotidiane e renderle divulgatrici del messaggio ecologico in famiglia, è al via nel capoluogo del Polesine il progetto “A scuola di economia domestica”, un corso promosso da Legambiente e cofinanziato dal CSV di Rovigo. Quattro le tematiche trattate: rifiuti, acqua, energia e mobilità, con un approccio sempre semplice e concreto. Accanto alle dimostrazioni pratiche saranno consegnati kit di riduttori di flusso, lampadine a basso consumo energetico, dispensati consigli sui mezzi di trasporto più sostenibili e suggerite semplici regole per ottimizzare i consumi nelle faccende domestiche. Il corso intende promuovere uno stile di vita più ecosostenibile ma è anche un’occasione di socializzazione e integrazione per la società multietnica rodigina.

Nasce la Fondazione Nilde Iotti
Favorire l’incontro e l’amicizia di diverse generazioni di donne per passarsi il testimone della storia e della memoria delle donne in Italia, in un’ottica di responsabilità politica. Con questi obiettivi ha preso il via da poco la Fondazione Nilde Iotti, che tra le sue prime iniziative proporrà un seminario di formazione in merito alle donne nella storia della Repubblica, a partire dalle leggi che l’hanno cambiata. La Fondazione mira ad attirare giovani donne grazie al semplice messaggio dell’eleganza della politica, partendo dal presupposto che le donne sono fondamentali e preziose per il futuro del Paese.

Approvata alla Camera la legge per le donne nei Cda
All’inizio del mese è stata approvata alla Camera la legge sulla rappresentanza di genere nei Cda di società quotate e partecipate dalle amministrazioni statali. La legge prevede la modifica dello statuto delle società, imponendo almeno un terzo degli amministratori eletti donne: si recupererebbe così il ritardo italiano (seguono solo Malta, Cipro, Lussemburgo e Portogallo) che danneggia la credibilità internazionale, nonché la competitività economica. Ora il provvedimento passa al Senato per l’ulteriore step legislativo .

Servono più caschi “rosa” nelle missioni di pace!
Tra gli ufficiali di polizia delle Nazioni Unite le donne sono solo il 7%, anche se il Dipartimento delle operazioni per la pace punta ad arrivare entro il 2015 al 20%. Il peacekeeping rimane quindi ad appannaggio maschile, ma l’India ha inviato un contingente interamente femminile in Liberia e si appresta a farlo pure la Nigeria; ad Haiti è di stanza un battaglione di donne del Bangladesh e al Sudafrica spetta il record con ben il 17% di donne tra i soldati di pace.
Perché servirebbero più donne in queste attività così consuetudinariamente maschili? Tra i diversi motivi, uno è gravemente in cima alla lista: secondo il rapporto Unfpa dell’Onu le donne sono sempre più usate come “arma da guerra”. Violentate, uccise, costrette a diventare madri del nemico per prolungare l’occupazione di guerra: nelle missioni che nei terreni di guerra tentano di ricucire queste lacerazioni servono la mano, la testa e il cuore delle donne.

VI SEGNALIAMO

Liceali alla scoperta del volto femminile dell’Ottocento
A Padova continua il percorso di approfondimento sui contenuti della mostra Il volto dell’Ottocento. Da Canova a Modigliani per gli studenti del liceo artistico Modigliani e del classico Tito Livio. Nelle due scuole incontri con gli esperti della Fondazione Bano e la professoressa Saveria Chemotti, delegata per la cultura agli studi di genere dell’Università degli Studi di Padova, che illustra alcune figure chiave di artiste e scrittrici venete. Il percorso è stato ideato per far capire ai ragazzi, partendo dalla cultura classica, da dove nasce l’idea che la donna possa essere messa in secondo piano. Nel mese di gennaio seguirà una seconda visita alla mostra durante la quale alcuni studenti presenteranno i propri approfondimenti.

Tolmezzo (Udine), donne davanti all’obiettivo

Fino a domenica 2 gennaio, il Museo Carnico delle Arti Popolari “Michele Gortani” ospita la mostra fotografica Sguardi di Annamaria Castellan. L’esposizione conta una quarantina di ritratti in bianco e nero accompagnati da brevi testi e dalle testimonianze delle donne protagoniste degli scatti dell’artista triestina.

A Verona per vincere il “mal d'amore”
Sarà presentato l’11 gennario 2011 a Verona (presso il Cerris, via Monte Novegno n. 4) il gruppo di incontro "Mal d'amore – ritrovare se stesse per cambiare", rivolto a donne che soffrono di dipendenza affettiva. È un’iniziativa del Servizio di Psicologia Territoriale - Ulss 20 che prevede un calendario di otto incontri in partenza il 9 febbraio. La dipendenza affettiva è un disturbo psicologico che colpisce in prevalenza il genere femminile e si manifesta con pensieri ossessivi rivolti alla persona amata, un'angoscia profonda legata al pensiero dell'assenza dell'altro, la tendenza ad “amare senza limiti" e la giustificazione a oltranza di qualsiasi atteggiamento della persona amata, fino a sopportarne violenze e tradimenti.
Per informazioni e iscrizioni (il gruppo è a numero chiuso): tel. 045/8344600 (martedì e il venerdì dalle 9.00 alle 13.00).

A Padova: Tra differenza e identità. Percorso di formazione sulla storia e la cultura delle donne
Quattro nuovi appuntamenti per il ciclo di incontri realizzato dal Forum di Ateneo per le Politiche e gli Studi di Genere e coordinato dalla professoressa Saveria Chemotti, delegata per la cultura agli studi di genere dell’Università degli Studi di Padova. Il 14 gennaio Donatella Lombello interverrà sul tema Formare educatrici e maestre: quale consapevolezza di “genere” si può proporre attraverso la letteratura per l’infanzia?; Mara Mabilia tratterà il tema Il corpo della donna: una lettura antropologica, il 28 gennaio; l’11 febbraio sarà la volta di Paola Mura su Testi germanici arcaici: il riemergere del sapere delle donne; conclude, in data 25 febbraio, Farah Polato con l’incontro intitolato Il cinema delle donne e per le donne. Tutti gli appuntamenti si terranno di venerdì, alle ore 17, presso l’aula Nievo (Palazzo del Bo). Per info: dott.ssa Elisabetta Maria Mani, tel.: 049-8273025.




Data ultimo aggiornamento: 24 settembre 2013