Progetto CRESCI

 

Sito ufficiale del progetto CRESCI

Perché CRESCI

Il progetto trova la sua origine nelle linee generali descritte nel Piano di sviluppo informatico e telematico della Regione Veneto nella sezione “Comunità e Territorio” e più specificatamente nei punti “Aprire il SIRV alla comunità regionale”, “Estensione dei servizi e-mail sicura Net-SIRV”, “Estensione dell’utilizzo della Firma Digitale agli EE.LL.”, Innovare la legge 54/88”. Il Piano di sviluppo informatico è stato approvato con DGR n.56 del 18/01/2002 (B.U.R. n.27 del 05/03/02).

L’obiettivo principale del progetto è di gettare le basi organizzative, infrastrutturali e procedurali  per attivare una comunicazione funzionale tra gli Enti della Regione, tra questi e la Regione, tra la Regione e le altre Regioni, tra gli Enti della Regione e gli Enti di altre Regioni, tra gli Enti della Regione e la Pubblica Amministrazione Centrale.

Il progetto non mira alla realizzazione delle infrastrutture fisiche quali la rete e le apparecchiature di connessione (che in Regione trovano già un soddisfacente grado di diffusione) ma alla creazione di quei supporti tecnico-applicativi che consentano agli enti di realizzare in maniera semplice ed agevole i servizi di cooperazione applicativa.

La Regione intende fare da promotore e mediatore non intrusivo del sistema di cooperazione ed interoperabilità, fornendo a tutti gli enti le funzionalità minime indispensabili di partecipazione e creando al suo interno un centro intelligente di smistamento e monitoraggio dell’intero sistema.

La Regione, in virtù di questa funzione di “collettore intelligente” di tutte le informazioni scambiate, potrà inoltre valorizzare ulteriormente gli scambi informativi degli enti costruendo banche dati e sistemi informativi di pubblica utilità.

Un ruolo fondamentale assunto dalla Regione riguarda l’attività relativa alla standardizzazione facendosi carico di onorare tutti i requisiti di normalizzazione a livello nazionale od internazionale sia in input che in output (protocolli di comunicazione e di messaggistica), con l’obiettivo di creare i presupposti di cooperazione interna.

L’ipotesi perseguita dalla Regione mira a definire un sistema che non vuole essere la soluzione unica ai problemi di interconnessione ma piuttosto mettere a disposizione dei soggetti interessati (Comuni, Province, Comunità Montane, Aziende Sanitarie ecc.) strumenti idonei ad affrontarlo.

Tali strumenti non sono sempre solamente informatici ma possono avere natura e forma diversa e  quindi esser costituiti, ad esempio, da standard, specifiche di funzionamento, definizione di procedimenti, ecc..

L’infrastruttura che si intende realizzare fa fondamentalmente capo ad alcuni oggetti di base quali: la notifica degli eventi, i sistemi di registry, la redistribuzione degli eventi verso le amministrazioni esterne (gateway inter-amministrativo), il sistema di controllo all’accesso, le visure anagrafiche inter-ente ed infine la cooperazione applicativa.
 

Servizi a disposizione del cittadino

Nella fase di primo rilascio il progetto prevede  la realizzazione di una serie di servizi applicativi: notifiche demografiche, visure demografiche, cartella del cittadino e sistema informatizzato sulle nascite nel seguito dettagliati. In tale ottica i servizi (in senso lato) che si intendono realizzare sono strumenti di base che direttamente o indirettamente utilizzati dagli enti permettono, agevolano e semplificano la comunicazione e la cooperazione reciproca.


Sistema di notifica eventi

Il sistema di notifiche demografiche è il primo sostanziale strumento di comunicazione e cooperazione. Può infatti essere a sua volta il supporto alla definizione di strumenti più complessi e potenti.
Dal sistema di notifica eventi si può infatti passare alla realizzazione di sistemi di Registry basati sulla memorizzazione e storicizzazione degli eventi stessi e a sistemi di redistribuzione degli eventi verso altre Amministrazioni esterne. Da questo punto, avendo un opportuno strumento per la gestione ed il controllo degli accessi, si possono iniziare a ipotizzare servizi distribuiti (quali ad esempio le visure anagrafiche inter-ente) fino alla cooperazione automatica tra i sistemi a livello applicativo.                   . 
Le notifiche sono baricentriche per il sistema di comunicazione tra tutti gli enti e consentono di raccogliere, inviare e ricevere tutti gli eventi di immigrazione ed emigrazione (MOD.APR/4) e tutte quelle variazioni anagrafiche e di stato civile che la Regione riterrà utili o indispensabili ai fini delle comunicazione con gli enti intra-regione (Comuni, Sanità, Province, ecc.) ed extra-regione (anagrafe fiscale, INPS, ecc.).

 
Sistema di Visure

Le visure demografiche, funzionalmente, rappresentano un servizio web (Microportale) fruibile direttamente da browser. Tramite le visure il fruitore, in possesso delle necessarie autorizzazioni, può richiedere ed ottenere informazioni classificate sulle posizioni anagrafiche degli iscritti alle anagrafi comunali. Le visure potranno essere rese disponibili a tutti gli enti autorizzati a tale servizio.
Il servizio potrà essere utile anche nei casi in cui esista l’oggettiva necessità di verificare i dati anagrafici per altri fini come ad esempio quelli investigativi (Forze dell’Ordine). L’informazione scambiata (documento elettronico firmato digitalmente) ha carattere di ufficialità potendosi di fatto sostituire ad atti ufficiali. Le visure diventano pertanto lo strumento di base per consentire l’effettivo abbandono della certificazione ed autocertificazione.
Il sistema di visure si avvarrà del servizio di cooperazione applicativa a livello regionale in modo che richieste e risposte transitino attraverso “le porte di dominio” della Regione. Alla luce di questa eventualità le visure possono essere intese non solo come un’applicazione interattiva ma anche come possibilità di far interagire in modo automatico sistemi diversi e comunicanti (cooperazione tra processi).
 

Cartella del Cittadino

La cartella del cittadino discende da una gestione efficace delle notifiche e può costituire una nuova fonte informativa a livello regionale di collegamento e facile reperimento delle informazioni individuali sparse nei diversi sistemi degli enti.
Un utilizzo importante della cartella del cittadino si potrà avere nell’ambito del sistema sanitario regionale. La esistenza di una cartella mantenuta sempre aggiornata ed allineata con i movimenti della popolazione potrà ottimizzare l’individuazione univoca degli assistibili e consentire in futuro di ricostruire in modo efficace la storia clinica per tutto quanto riguarda la sanità in Regione. L’esempio vuole chiarire inoltre come la cartella non deve essere intesa soltanto come snodo anagrafico (comunque l’elemento centrale del sistema) ma anche come raccordo verso altri sistemi ed informazioni proprie dei cittadini quali per l’appunto la sanità, il catasto, la motorizzazione, il fisco, ecc.
 

Sistema informatizzato sulle nascite

Le innovazioni legislative relative agli atti da produrre in concomitanza di una nascita hanno fornito il punto di partenza da cui sviluppare un progetto di flusso informatizzato sulle nascite nella Regione Veneto. In particolare, il Decreto 16 luglio 2001, n. 349 del Ministero della Salute e la successiva Circolare n. 15 del 19 dicembre 2001, hanno dato compito alle Regioni di attivare il nuovo certificato di assistenza al parto (CEDAP). Sebbene il CEDAP debba seguire un iter esclusivamente sanitario (ULSS – Regione – Ministero della Salute), il progetto prevede di estrarre da esso esclusivamente le informazioni anagrafiche per attivare un collegamento con i Comuni.             .
Scopo del progetto è attivare, al momento della nascita, tutte le pratiche amministrative necessarie per:

  • l’iscrizione del nuovo nato nei registri di competenza (anagrafe sanitaria e anagrafe comunale),
  • la produzione di atti amministrativi (dichiarazione e atto di nascita) e,

il coinvolgimento di altre Amministrazioni (ad es. il Tribunale dei Minori per i nati non riconosciuti).
Il progetto prevede l’immediata informatizzazione dei dati del CEDAP già dal punto nascita e la loro memorizzazione in un database centralizzato. La dichiarazione di nascita viene resa direttamente presso il Punto Nascita. Contestualmente a ciò, l’evento viene notificato al Comune di evento e di residenza della madre.
Inoltre, il progetto prevede l’immediata iscrizione del nuovo nato presso l’anagrafe sanitaria e, contestualmente, la scelta del pediatra. Oltre ad apportare evidenti vantaggi al cittadino (che non deve più farsi carico di una serie di oneri burocratici) e all’efficienza delle Pubbliche Amministrazioni, questo progetto consente di colmare una lacuna nel processo di denuncia del nuovo nato. Le recenti normative hanno infatti separato il flusso sanitario sulle nascite da quello amministrativo, così che è oggi virtualmente possibile che il nuovo nato sia dimesso dall’ospedale (in genere dopo 3 giorni) senza che sia stata ancora presentata dichiarazione di nascita, per la quale vi sono 10 giorni di tempo.
Infine, il progetto consente di attivare un sistema di dimissione protetta del nato, grazie all’immediato coinvolgimento delle Istituzioni.

Soggetti coinvolti

Una parte dei comuni partecipanti sarà scelta tra quelli che utilizzano l’applicazione di anagrafe messa a disposizione dalla Regione attraverso la L.R. n.54/88.

Un’altra parte sarà costituita da comuni non automatizzati con la procedura regionale per i quali il progetto prevede la costruzione di una serie di strumenti (mail strutturata, form, “api”) e standard (messaggi XML) per l’inoltro non “embedded”. Assieme ai comuni minori parteciperanno anche i comuni capoluogo di provincia che hanno formalmente aderito al progetto.

La partecipazione delle ULSS regionali avverrà secondo diverse modalità, ma in prima battuta il loro coinvolgimento si avrà attraverso i Punti Nascita che costituiscono il punto di partenza per la notifica dell’evento nascita alle varie Istituzioni competenti, quali i Comuni.

Parteciperà al progetto, in qualità di sperimentatore dell'interoperabilità interregionale per gli eventi di nascita, la Regione Umbria.  

Il progetto prevede una fase sperimentale, durante la quale il prodotto sarà collaudato e distribuito nell’ambito di un gruppo limitato di amministrazioni. Successivamente a tale fase l’accesso al sistema sarà reso possibile a tutti i comuni del Veneto.
 

Aspetti tecnologici

A garanzia di apertura e quindi di non dipendenza da specifiche soluzioni SW ed HW, il progetto prende a riferimento tecnologie di massima diffusione e soprattutto aperte a più contesti di implementazione. Obiettivo di progetto in tal senso è dunque una piattaforma standardizzata in grado di utilizzare i prodotti tecnologici più diffusi in aggiunta ovviamente a quanto già disponibile in Regione.

Di seguito si elencano i principali riferimenti tecnologici relativi ai componenti previsti dal sistema.

  • Application Server - La tecnologia di riferimento è J2EE, uno standard aperto per lo sviluppo di applicazioni enterprise, cioè applicazioni basate su componenti distribuiti e transazionali, utilizzando il linguaggio Java. J2EE include anche un set completo di interfacce verso le componenti orizzontali di sistema quali:
    - Database Relazionali (JDBC)
    - Transaction Monitor (JTA)
    - Directory Server (JNDI)
    - Message Queuing Systems (JMS)
    Più precisamente J2EE fornisce:
    un modello di programmazione basato su componenti server-side: Enterprise Java Beans (EJB), cuore della piattaforma J2EE una API, indipendente dal fornitore, che definisce le interfacce del modello, ovvero il contratto che i componenti sviluppati devono rispettare per garantire la portabilità fra application server diversi.
     
  • Directory Server - Per i sistemi di registry la tecnologia di riferimento è quella dei Directory Server che supportano il protocollo LDAP oltre ai criteri di Access Control, Replication, Partitioning, Referrals e Chaining.
     
  • Message Queuing - Il sistema di message queuing previsto deve supportare sia il modello publish&forward che il modello publish&subscribe e disporre di interfacce standard (JMS) verso le applicazioni.
     
  • RDBMS - Deve supportare i protocolli ed i linguaggi standard di interrogazione quali SQL, JDBC.
     
  • XML - La versione XML di riferimento è la 1.0. Per il trattamento si fa riferimento agli standard XSLT, XPath. Per il parsing si fa riferimento agli standard DOM ed al SAX.
     
  • Accesso Remoto - Per l’accesso remoto si fa riferimento allo standard SOAP.
     
  • Firma Digitale - Si fa ovviamente riferimento alle specifiche tecniche che derivano dalla normativa vigente D.P.R. 513 nov. 1997 e succ. (RSA, SHA1, ..).  E’ previsto l’utilizzo e l’applicazione, nell’ambito dell’architettura del sistema,  dello standard regionale già individuato.
     

Specifiche tecniche

Riferimenti


=> Sito ufficiale del progetto CRESCI
 



Data ultimo aggiornamento: 18 maggio 2015