Navigazione Navigazione

Dettaglio contenuto Dettaglio contenuto

La qualità dell’aria nel Bacino Padano

31 gennaio 2022

L’Italia Settentrionale è caratterizzata dal punto di vista fisico da una conformazione peculiare che rende quest’area, ai fini della valutazione della qualità dell’aria, un unico bacino omogeneo, denominato  Bacino Padano. Tale zona è caratterizzata dalla  presenza di un grande territorio pianeggiante, uno dei più vasti del continente, che si estende per circa 400 km da ovest verso est, circondato a nord e a ovest dalle Alpi e a sud dagli Appennini. Questi rilievi raggiungono altitudini ragguardevoli: l’altezza media della catena alpina è di oltre 2.000 m, mentre quella appenninica nel tratto settentrionale presenta una elevazione media intorno ai 1.000 m. Tali caratteristiche orografiche determinano condizioni meteorologiche spesso sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti in atmosfera. Ad esempio la velocità del vento nella Pianura Padana è tra le più basse d’Europa,  con valori medi inferiori a 1,5 m/s. Inoltre sono molto frequenti durante l’inverno i fenomeni di inversione termica in cui le masse d’aria più vicine al suolo si raffreddano più di quelle immediatamente soprastanti, limitando molto il rimescolamento dell’atmosfera e determinando il ristagno degli inquinanti al suolo e il loro accumulo anche per molti giorni consecutivi.

A questa situazione di limitata dispersività atmosferica, vanno aggiunti una serie di fattori legati alle attività umane che non giocano a favore della qualità dell’aria.  La Pianura Padana è infatti tra le aree più densamente abitate d’Europa: a fronte di una superficie occupata del 13% rispetto al territorio nazionale, quest’area ospita oltre il 30% della popolazione italiana, con una densità abitativa mediamente molto elevata. Questo aspetto è tra le cause del cosiddetto fenomeno della città diffusa,  in cui i vari centri urbani si sono progressivamente espansi fino a costituire un tessuto edificato quasi continuo nel Bacino Padano, in cui difficilmente si trovano estese aree completamente disabitate.

Infine si deve tenere in considerazione il tessuto infrastrutturale del Bacino Padano, tra i più importanti d’Europa, che contribuisce da solo a più di metà del Prodotto Interno Lordo Nazionale, con una realtà produttiva basata soprattutto su piccole e medie imprese e una conseguente elevata necessità di movimentazione logistica dei prodotti.

In buona sostanza, per quanto detto fin’ora, la scarsa qualità dell’aria nel Bacino Padano è legata quindi ad una combinazione di fattori morfo-climatici ed antropici, assolutamente peculiari di quest’area, che, a fronte di un’emissione pro capite non significativamente dissimile da quella di altri paesi Europei, rende ancora oggi difficile il rispetto degli standard normativi in tema di qualità dell’aria stabiliti dalla legislazione comunitaria e nazionale, in particolare per quanto riguarda il particolato atmosferico.

E’ importante tuttavia evidenziare che, nel lungo periodo, la situazione legata alla qualità dell’aria, pur nell’ambito della difficile realtà del Bacino Padano, ha fatto registrare dei miglioramenti. Se fino a un decennio fa era frequente, soprattutto nei grandi centri urbani, il superamento del valore limite annuale per il biossido di azoto, ora la concentrazione di questo inquinante rispetta da un triennio questo limite in tutta la regione. Miglioramenti si sono visti anche per il particolato PM10: sebbene ad oggi il valore limite giornaliero di 50 µg/m3 sia diffusamente superato per più dei 35 giorni concessi dalla normativa, si è comunque registrata nel tempo una diminuzione dei giorni in cui il limite non è rispettato. Infatti, se fino al 2010 era piuttosto diffuso registrare superamenti di tale limite per più di 100 giorni l’anno, negli ultimi 3 anni sostanzialmente tutte le centraline di fondo di ARPAV si sono attestate sotto i 70 giorni di superamento, con una media regionale di circa 50 giorni di sforamento per anno.

La strada da percorrere, tenuto conto delle condizioni morfologiche, meteorologiche e antropiche del Bacino Padano, rappresenta ancora una grande sfida per il futuro. L’evoluzione della Pianificazione Regionale di Settore, con l’aggiornamento del Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera, sarà un passo fondamentale per mettere in campo risorse e azioni che possano, nel medio e lungo termine, portare a delle riduzioni strutturali delle emissioni che sono all’origine dell’inquinamento atmosferico, in settori emissivi chiave, quali in traffico veicolare, il riscaldamento domestico, l’agrozootecnia, il comparto produttivo.



Data ultimo aggiornamento: 31 gennaio 2022