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PFAS. IL COMMISSARIO FA IL PUNTO SUI LAVORI. DELL’ACQUA, “LAVORI RIPRESI. OPERE EMERGENZIALI IN LINEA CON IL CRONOPROGRAMMA”

27 aprile 2020

Comunicato n° 622

(AVN) – Venezia, 27 aprile 2020

 

Il Commissario delegato per i primi interventi urgenti di Protezione Civile in conseguenza della contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS) delle falde idriche nei territori delle province di Vicenza, Verona e Padova, dr. Nicola Dell’Acqua, che ha l’incarico di completare le opere acquedottistiche necessarie a garantire acqua libera da PFAS, comunica quanto segue:

 

- I lavori relativi alla realizzazione delle opere commissariali hanno subito un rallentamento a causa delle norme imposte dall’emergenza sanitaria ed in particolare ai DPCM del Governo. I lavori sono ripresi garantendo, da un lato, la tutela della sicurezza dei lavoratori, dall’altro il rispetto del cronoprogramma. Ne deriva che non vi sono ritardi;

 

-  Le società coinvolte hanno comunicato di avere bloccato i lavori nel mese di marzo scorso pur continuando a tenere aperti, dove le condizioni di sicurezza lo consentissero consentito, i cantieri. Allo stato attuale i gestori idrici hanno comunicato la volontà di una ripresa a pieno regime, in piena sicurezza. Per questo, le varie società hanno dialogato con i loro fornitori, chiedendo di collaborare responsabilmente ai lavori dei cantieri PFAS per garantire la massima sicurezza dei lavoratori¸ che devono poter operare senza rischi, nel pieno rispetto delle norme per azzerare i contagi da Coronavirus;

 

- Per quanto concerne le opere non emergenziali, i lavori di messa in sicurezza della falda nel sito dell’ex-Miteni di Trissino (Vicenza), la società ICI 3 ha comunicato agli enti competenti l'avvio dei lavori in area Miteni da oggi, in anticipo rispetto alla data del 15 maggio p.v. accordata dal Comune di Trissino per l'avvio dei lavori stessi in seguito all’emergenza Coronavirus.

- Di seguito lo stato di attuazione dei lavori suddiviso per ciascuno Soggetto Attuatore:

 

Acque Veronesi

È in fase di esecuzione l’intervento di collegamento tra Belfiore (dove verrà realizzato il nuovo campo pozzi in località Bova), e la centrale di Madonna di Lonigo. L’opera è stata suddivisa in quattro lotti: 1A (campo pozzi, per il quale è in fase di espletamento la procedura di gara per l’affidamento dei lavori), 1B, 2 e 3 (condotta di collegamento, lavori avviati la scorsa primavera, realizzato complessivamente circa il 50 per cento dell’opera).

 

A seguito dell’emergenza sanitaria in atto, ed alla relativa emanazione del DPCM del 10 marzo 2020, le imprese esecutrici hanno comunicato l’impossibilità a procedere con i lavori per problemi legati all’organizzazione delle attività di cantiere. Si è, quindi, provveduto a sospendere le attività di cantiere con disposizioni del responsabile unico del procedimento il 23 marzo, e contestualmente ad integrare i piani di sicurezza e coordinamento con adeguate procedure atte a garantire l’operatività delle imprese nel rispetto delle prescrizioni. Il 6 aprile scorso, a seguito del recepimento delle imprese dei contenuti delle procedure previste ed al relativo aggiornamento dei singoli piani operativi, si è provveduto alla riapertura dei cantieri.

 

Acquevenete

Per quanto riguarda la nuova condotta Ponso-Montagnana-Pojana Maggiore, che comprende oltre 22 chilometri di tubazioni da posare e il serbatoio di accumulo da 10.000 metri cubi che sarà realizzato a Montagnana (intervento del costo complessivo di oltre 25 milioni di euro), il contratto è stato sottoscritto il 20 marzo con la ditta aggiudicataria dei lavori.  Acquevenete è in attesa delle risultanze dello screening VIA del ministero dell'Ambiente, atteso a giorni, a cui seguirà la consegna dei lavori. Prenderanno avvio nei prossimi giorni i lavori per la nuova condotta Ponso-Montagnana-Pojana Maggiore, destinata a portare acqua pulita, completamente estranea all'inquinamento da PFAS, ai territori di Montagnana e dell'area berica. Ultimate le operazioni di esproprio, il 20 marzo è stato sottoscritto il contratto con le imprese aggiudicatarie dei lavori e in questi giorni si sta approntando il cantiere.

 

L'intervento comprende più di 22 chilometri di nuove tubazioni da posare, e per questo è soggetto allo screening VIA direttamente da parte del Ministero dell'Ambiente e del Mare. Sarà realizzato, inoltre, un serbatoio di accumulo da 10.000 metri cubi, a Montagnana. Si tratta di una maxi opera del costo complessivo di oltre 25 milioni di euro, di cui 22,6 milioni di lavori, rientranti nel finanziamento del Ministero a disposizione del Commissario Straordinario.

 

La condotta Ponso-Montagnana-Pojana Maggiore permetterà di sostituire l’attuale fornitura di acqua dalla centrale di Madonna di Lonigo, contaminata da PFAS, recapitando acqua estranea all’inquinamento proveniente dalle fonti di Camazzole. Inoltre, per garantire la ridondanza degli approvvigionamenti, in caso di necessità l’acqua potrà essere prelevata anche dalle centrali di Vescovana e Piacenza d’Adige, che attingono dal fiume Adige acqua ugualmente sicura e del tutto priva di PFAS.

 

L’idea alla base del progetto è quella di creare un grande serbatoio di accumulo a Montagnana, della capacità di 10.000 metri cubi, dove verranno convogliate le disponibilità notturne di acqua: negli orari notturni infatti il prelievo è minore ed è possibile creare delle “scorte” di acqua da distribuire agli utenti dei Comuni interessati nel corso della giornata. Per raggiungere questo obiettivo, sarà necessario innanzitutto prolungare la condotta Monselice-Ponso già esistente. Dal serbatoio di Montagnana è prevista poi la nuova tubazione di collegamento con la rete di Pojana Maggiore. Un’ulteriore connessione renderà possibile alimentare anche i Comuni di Asigliano, Orgiano e Alonte (in gestione ad Acquevenete) e Noventa Vicentina (in gestione a Viacqua).

 

Viacqua

Sono in fase di realizzazione gli impianti e le condotte di adduzione che dalle nuove fonti individuate nell'Alta Valle dell'Agno porteranno acqua senza PFAS verso la zona rossa.

Viacqua ha svolto la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento e sta realizzando le opere di attingimento e la connessione con l'esistente condotta della Valle dell'Agno, con l'obiettivo di fornire al sistema acquedottistico di Lonigo una portata pari a circa 100 l/s. L'opera è in pieno svolgimento e ha un costo complessivo di 2,9 milioni di euro, coperti dai fondi ministeriali a disposizione del commissario straordinario per l’emergenza. I lavori di un primo lotto di condotte sono conclusi e, in questo periodo di emergenza sanitaria, è stata perfezionata l'aggiudicazione del secondo lotto, con cui si completerà l'intera tratta. Il completamento dell'opera, compresi i pozzi da realizzare, è previsto entro l'anno.

 

È in fase di completamento anche il piano di sicurezza dell'acqua relativo a questo nuovo sistema acquedottistico, un documento in cui sono stati valutati i potenziali rischi per la qualità dell'acqua e previste le misure e le azioni per la loro riduzione e gestione.

 

Sono, inoltre, in corso i lavori per portare acqua senza PFAS da Vicenza a tre Comuni dell’area berica. Si tratta del collegamento acquedottistico che permetterà di fornire con acqua derivante da fonti situate a monte rispetto all'area contaminata da PFAS circa 8.000 utenti dei Comuni di Sossano, Campiglia dei Berici e Agugliaro, attualmente serviti dalla centrale di Lonigo e di Orgiano, dove l’acqua dev’essere sottoposta a filtrazione per rimuovere le sostanze perfluoroalchiliche presenti in falda.

 

L'investimento complessivo per la realizzazione di questo intervento è di 4,2 milioni di euro.  I lavori di un primo lotto di condotte sono conclusi. È stata perfezionata l'aggiudicazione del secondo lotto. Il completamento dell'opera, compresi gli impianti da realizzare, è previsto entro il primo semestre 2021.

 

Viacqua comunica anche che non si sono invece praticamente mai fermate le attività di progettazione relative a:

Condotta di interconnessione dei sistemi acquedottistici Bertesina e Moracchino in Comune di Vicenza, con l'obiettivo di dare maggiore garanzia al sistema, anche in riferimento al collegamento di Sossano, Campiglia e Agugliaro all’acquedotto di Vicenza (si prevede un investimento complessivo pari a 3,4 milioni di euro)
Nuovo pozzo presso il campo pozzi Moracchino e potenziamento dell’alimentazione acquedottistica della Zona Industriale di Vicenza Ovest dal sistema Moracchino-Viale Trento in seguito alla messa fuori servizio nel 2013 per inquinamento da PFAS del pozzo Scaligeri, che alimentava la rete locale nei periodi con maggior richiesta (si prevede un investimento complessivo pari a circa 6 milioni di euro.
Ampliamento del serbatoio di accumulo “Colombara” di Cornedo Vicentino in località Spagnago, per dare maggiore garanzia all'acquedotto della Valle dell'Agno, in vista dell'attivazione delle nuove fonti e del collegamento con il sistema acquedottistico di Lonigo -  l'opera è stata inserita nell'aggiornamento del Piano delle opere emergenziali di marzo 2020 (si prevede un investimento complessivo pari a 2,5 milioni di euro)
Tratta A6-A18 Interconnessione Vicenza Ovest” per l'interconnessione dell'acquedotto di Vicenza con il sistema MOSAV in realizzazione da parte di Veneto Acque -  l'opera è stata inserita nell'aggiornamento del Piano delle opere emergenziali di marzo 2020 (si prevede un investimento complessivo pari a 2,3 milioni di euro).

 

Veneto Acque - Acque del Chiampo

 

Nell’area vicentina si stanno svolgendo delle importanti e strategiche opere acquedottistiche finalizzate alla sostituzione delle risorse idropotabili contaminate da sostanze perfluoro-alchiliche ed al potenziamento delle reti di distribuzione esistenti, nonché alla loro interconnessione.

 

Le aziende che si stanno occupando di tali infrastrutture sono Acque del Chiampo S.p.a., gestore del servizio idrico integrato competente nel territorio, e la società Veneto Acque s.p.a., società della Regione Veneto, individuata dal Commissario, quale Soggetto Attuatore per la realizzazione della condotta di adduzione primaria di diametro 1000 millimetri /diametro 500 millimetri di collegamento tra Montecchio Maggiore (VI) – Brendola (VI) –Lonigo (VI) -Tratta A7-A9-A10.

 

L’intervento acquedottistico emergenziale, attraverso la posa di una condotta nel territorio di Montecchio Maggiore verso Lonigo passando per Brendola, Sarego, Montebello Vicentino, ha l’obbiettivo di interconnettere le infrastrutture capaci di convogliare le fonti idropotabili di buona qualità, provenienti da Recoaro (VI), verso i nodi acquedottistici di Brendola in località Madonna dei Prati, Sarego in località Monticello e la centrale di Lonigo, attualmente dotati di filtri a carboni attivi per la potabilizzazione dell’acqua prelevata. L’importo di tali opere, approvate dal Commissario delegato mediante Conferenza dei Servizi il 15 maggio 2019 ed attualmente in corso d’opera, è pari a 17.900.000 euro.

 

L’intervento fa parte della più ampia programmazione regionale di cui al Modello strutturale degli acquedotti del Veneto, la cui progettazione e realizzazione delle opere è stata affidata dalla Regione Veneto alla stessa società regionale Veneto Acque. Il modello prevede l'interconnessione dei grandi centri acquedottistici regionali con l’obiettivo di efficientare il sistema gestionale di fornitura di acqua potabile ed in particolare di rendere disponibile acqua di buona qualità su scala regionale secondo il principio di sussidiarietà.

 

Una prima importante arteria del suddetto modello è già stata realizzata da Veneto Acque, mediante la realizzazione del collegamento tra l’importante centro di prelievo di Camazzole, lungo le falde del medio Brenta, ed i centri acquedottistici di Mestre, Cavarzere, Cavanella d’Adige e Chioggia per complessivi 150 Km, denominato Schema acquedottistico del Veneto centrale (SAVEC). 

 

L’intervento commissariale tra Montecchio Maggiore-Brendola e Lonigo, fa parte della più ampia condotta di adduzione di collegamento tra Lonigo e Piazzola sul Brenta, proprio nella logica di interconnettere tra loro le grandi e strategiche condotte di adduzione a formare il più ampio Modello strutturale degli acquedotti del Veneto.

 

Le infrastrutture sopra menzionate consentiranno di fornire acqua priva di PFAS alle aree attualmente interessate dall’inquinamento e di implementare un sistema idrico flessibile e integrato, in grado di interconnettere diverse fonti di produzione per far fronte anche ad eventuali future criticità̀.

 

Acque del Chiampo e Veneto Acque hanno inteso altresì collaborare fra loro per realizzare contestualmente alle opere emergenziali un importante intervento acquedottistico, già programmato dal gestore del servizio idrico integrato, per potenziare la rete di distribuzione della risorsa nel territorio tra Montecchio maggiore e Sarego, ottimizzando i cantieri ed i conseguenti disagi nel territorio coinvolto.

 

Entrambi gli interventi, quello emergenziale di competenza commissariale e quello ordinario di competenza di Acque del Chiampo, sono stati dunque affidati alla società̀ regionale Veneto Acque, che dal mese di febbraio 2020 ha aperto i cantieri con la previsione di ultimare le lavorazioni entro i 15 mesi successivi.

 



Data ultimo aggiornamento: 27 aprile 2020