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SCUOLA: PRESIDENTE ZAIA, “CROLLI IN CLASSE, ULTERIORE SEGNALE DEL FALLIMENTO DELLO STATO”
18 ottobre 2016
Comunicato n° 1418
(AVN) Venezia, 18 ottobre 2016
“Sulla scuola lo Stato sta dando la peggior prova di sé: non solo lo sconcertante avvio dell’anno scolastico, il peggiore nella storia del paese per disorganizzazione, tagli e carenze, ma anche il cedimento strutturale degli edifici. Solo nell’ultima settimana studenti e insegnanti sono stati coinvolti, per fortuna senza conseguenze, in quattro casi di cedimenti strutturali e crolli di controsoffitti. E’ questa forse la ‘Buona scuola’ di cui si vanta il governo?”.
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, insorge, di fronte all’ennesimo incidente sfiorato negli edifici del Veneto. Ieri è la stata volta del distacco di una porzione dell’intonaco della scuola primaria “Dante Alighieri” di Mirano e del crollo di un soffitto nell’Istituto tecnico superiore “Fermi” di Treviso. Venerdì scorso a crollare era stato il controsoffitto della scuola primaria di Sottomarina e due giorni prima solo la prontezza di una insegnante ha consentito di evitare la tragedia nella scuola primaria “De Amicis” di Padova. Ma le segnalazioni sulle precarie condizioni strutturali degli edifici scolastici del Veneto, con conseguente chiusura di plessi e trasferimento di classi in sedi di emergenza, si susseguono con quotidiana frequenza, tra distacchi di intonaco, infiltrazioni e danni agli impianti, mancanza di sicurezza sismica.
“Lo Stato – dichiara il governatore del Veneto - sembra essersi dimenticato di dover garantire le risorse per aule sicure e confortevoli alle 28.500 classi del Veneto. Anzi, continua a tagliare i fondi ai Comuni e ha lasciato senza soldi le Province nell’affrontare la funzione fondamentale della manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole superiori. Dopo anni di mancati investimenti, ora i nodi vengono al pettine: due scuole su tre necessitano di un qualche intervento, ordinario e straordinario”.
“La Regione Veneto, con fondi propri, ha investito oltre 200 milioni negli ultimi otto anni per la manutenzione delle scuole del territorio. E ha provveduto lo scorso anno ad attivare i mutui della Banca Europea degli Investimenti, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, per un piano finanziario da 69 milioni di euro per un centinaio di cantieri nelle scuole delle sette province. Ma continui tagli nei trasferimenti statali, competenze confuse e mancanza di autonomia finanziaria degli enti locali hanno ridotto l’edilizia scolastica ad una vergognosa Cenerentola nell’agenda pubblica del Paese. Così si mette a rischio il capitale più prezioso delle nostre comunità, cioè le nuove generazioni e le istituzioni educative. E’ una ulteriore prova del fallimento delle politiche centralistiche”.
“Sulla scuola lo Stato sta dando la peggior prova di sé: non solo lo sconcertante avvio dell’anno scolastico, il peggiore nella storia del paese per disorganizzazione, tagli e carenze, ma anche il cedimento strutturale degli edifici. Solo nell’ultima settimana studenti e insegnanti sono stati coinvolti, per fortuna senza conseguenze, in quattro casi di cedimenti strutturali e crolli di controsoffitti. E’ questa forse la ‘Buona scuola’ di cui si vanta il governo?”.
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, insorge, di fronte all’ennesimo incidente sfiorato negli edifici del Veneto. Ieri è la stata volta del distacco di una porzione dell’intonaco della scuola primaria “Dante Alighieri” di Mirano e del crollo di un soffitto nell’Istituto tecnico superiore “Fermi” di Treviso. Venerdì scorso a crollare era stato il controsoffitto della scuola primaria di Sottomarina e due giorni prima solo la prontezza di una insegnante ha consentito di evitare la tragedia nella scuola primaria “De Amicis” di Padova. Ma le segnalazioni sulle precarie condizioni strutturali degli edifici scolastici del Veneto, con conseguente chiusura di plessi e trasferimento di classi in sedi di emergenza, si susseguono con quotidiana frequenza, tra distacchi di intonaco, infiltrazioni e danni agli impianti, mancanza di sicurezza sismica.
“Lo Stato – dichiara il governatore del Veneto - sembra essersi dimenticato di dover garantire le risorse per aule sicure e confortevoli alle 28.500 classi del Veneto. Anzi, continua a tagliare i fondi ai Comuni e ha lasciato senza soldi le Province nell’affrontare la funzione fondamentale della manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole superiori. Dopo anni di mancati investimenti, ora i nodi vengono al pettine: due scuole su tre necessitano di un qualche intervento, ordinario e straordinario”.
“La Regione Veneto, con fondi propri, ha investito oltre 200 milioni negli ultimi otto anni per la manutenzione delle scuole del territorio. E ha provveduto lo scorso anno ad attivare i mutui della Banca Europea degli Investimenti, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, per un piano finanziario da 69 milioni di euro per un centinaio di cantieri nelle scuole delle sette province. Ma continui tagli nei trasferimenti statali, competenze confuse e mancanza di autonomia finanziaria degli enti locali hanno ridotto l’edilizia scolastica ad una vergognosa Cenerentola nell’agenda pubblica del Paese. Così si mette a rischio il capitale più prezioso delle nostre comunità, cioè le nuove generazioni e le istituzioni educative. E’ una ulteriore prova del fallimento delle politiche centralistiche”.
Data ultimo aggiornamento: 18 ottobre 2016