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RAPINA CON MORTO A PONTE DI NANTO: ZAIA, “IO STO CON STACCHIO. NON CONTRO LA LEGGE, MA PER UNA LEGGE GIUSTA”. “ANCHE OGGI UN BOLLETTINO DI GUERRA IN VENETO”.

05 febbraio 2015

Comunicato n° 216

(AVN) Venezia, 5 febbraio 2015

“L’iscrizione di Graziano Stacchio nel registro degli indagati sarà anche un atto dovuto... ma le azioni di questo brav’uomo dovranno essere valutate prima di tutto con la legge non scritta del buon senso. Il suo è stato prima di tutto uno slancio di generosità verso la giovane commessa della gioielleria che stava rischiando grosso. Non è un giustiziere, è un uomo che non ha esitato a mettere a rischio la propria incolumità e a fronteggiare un grave atto criminale che si stava compiendo e che è stato lui stesso bersaglio di vari colpi di arma da fuoco. Non fuggire non è una colpa”.

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia interviene commentando gli sviluppi del violento tentativo di rapina dell’altra sera a Ponte di Nanto, in provincia di Vicenza.

“Anche in questo caso – prosegue Zaia – ho piena fiducia nell’operato degli inquirenti e della Magistratura e sono certo che la posizione di questo benzinaio onesto coinvolto in una vicenda forse più gande di lui sarà valutata con equilibrio”.

“Il sentimento popolare – aggiunge Zaia – non è una legge, ma una realtà che non si può non valutare per il suo significativo peso. La criminalità dilaga, la gente ha paura, sente lo Stato lontano come mai prima d’ora, ma non vuole chinare la testa. A Graziano – conclude Zaia – faccio sentire la mia vicinanza, pronto anch’io, come i tanti Sindaci della zona, a indossare la maglietta ‘io sto con Stacchio’, non contro la legge, ma per una legge davvero giusta”.

“Il clima in generale – dice poi Zaia riferendosi ai crimini commessi ieri nel Veneto - è molto preoccupante. Solo dall’informazione locale riceviamo notizia di 27 atti criminosi. Un nuovo bollettino di guerra che invio al Governo, cieco e sordo all’appello pressochè quotidiano di aprire gli occhi e le orecchie  e di inviare in Veneto più Forze dell’Ordine, più mezzi, e l’Esercito a fare da presidio territoriale e da deterrente”.

“L’elenco è tristemente lungo – dice Zaia. Nel padovano il titolare di una palestra di Padova deve chiamare i carabinieri per l’assedio degli spacciatori che impediscono di uscire ai clienti impauriti; predoni in centro svaligiano abitazioni e bar; una commessa dell’Interspar di Albignasego presa a calci dai ladri; notte di spaccate nei bar di Vigonza; spaccata in un negozio di biciclette a Stanghella, rubate 12 mountain bike; a Borgomagno un nigeriano rapina del telefonino un cittadino che stava telefonando in zona pubblica. Nel trevigiano i ladri se la sono presa persino con l’asilo di Rovarè; saccheggiato un centro giovani  a Vittorio Veneto; non si è salvata nemmeno la Chiesa di Lutrano, visitata dai ladri mentre il parroco celebrava la messa; colpo da 10 mila euro in un garage a Mazzocco di Mogliano; villetta svaligiata a Ponte della Priula nei pochi minuti in cui la mamma andava a prendere il figlio in palestra. A Vicenza un furto in appartamento fa sparire 15 mila euro e una villa di Trissino viene assaltata dai ladri che divelgono anche la cassaforte (bravi i carabinieri ad averli presi poco dopo l’allarme dato dalla proprietaria). Nel veneziano, un cittadino di Campagna Lupia incrocia i ladri che stanno fuggendo da casa sua e viene colpito dai banditi; ben dieci abitazioni prese di mira a Mirano; raffica di furti nel centro di San Donà con incursione anche all’Inps; a Jesolo il Comune pensa seriamente alla polizza assicurativa antifurto per i suoi cittadini. E il sonno romano, colpevolmente continua”.


Data ultimo aggiornamento: 05 febbraio 2015