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PRESENTATO PROGETTO EUROPEO RESCEU-CBRN-DSIM-IT. ZAIA, “VENETO UNICA REGIONE PARTNER DI UNA ESPERIENZA CHE FARÀ SCUOLA IN CAMPO PREVENTIVO. I TEST IN OCCASIONE DI MILANO CORTINA 2026”

13 febbraio 2024

Comunicato n° 210

 

(AVN) – Venezia, 13 febbraio 2024

“La Regione del Veneto è fiera di essere partner di questo progetto, coordinato da ENEA e supportato dal Dipartimento della Protezione Civile, che pone il Veneto, unica regione partner, e l’Italia all’avanguardia in Europa nello sviluppo di capacità avanzate per la protezione da eventi CBRN (Chimici Biologici Radiologici e Nucleari). Stiamo parlando di un progetto da quasi 27 milioni di euro, che prevede di realizzare laboratori mobili per prevenire eventi CBRN, in particolare in occasione di grandi eventi. I laboratori saranno realizzati dall’azienda veneta Cristanini spa di Rivoli Veronese e il personale formato presso sedi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e l’ex base NATO Calvarina di Roncà. I laboratori realizzati diventeranno operativi in occasione dei Giochi Olimpici invernali Milano – Cortina 2026. Il tutto ad ulteriore garanzia per una olimpiade che vogliamo sia imperniata su innovazione e sicurezza”.

Così Luca Zaia, Presidente della Regione del Veneto, commenta la presentazione del progetto rescEU-CBRN-DSIM-IT, tenutasi questa mattina a Venezia. Capofila è ENEA e Regione del Veneto è l’unica regione italiana partner. Gli altri componenti del consorzio sono il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, la Fondazione SAFE di Soave, il Policlinico Gemelli di Roma, l’Ospedale Sacco di Milano, l’Istituto Superiore di Sanità, NUCLECO, le aziende Cristanini spa di Rivoli Veronese e Tomassini srl di Perugia.

L’obiettivo dell’iniziativa, frutto di una proposta italiana ad un bando europeo che ha un budget di oltre 26,7 milioni di euro, è generare capacità innovative per la prevenzione, monitoraggio e risposta ad eventi CBRN, con particolare riferimento alle procedure di prevenzione legate ai grandi eventi.

“Questo progetto, coordinato da ENEA e supportato dal Dipartimento della Protezione Civile, pone l’Italia all’avanguardia in Europa nello sviluppo di capacità avanzate per la protezione da eventi CBRN - ha sottolineato il coordinatore Luigi De Dominicis, Responsabile della Divisione Tecnologie fisiche per la sicurezza e la salute dell’ENEA-.  Il consorzio riunisce tutti i principali attori necessari per risolvere positivamente il piano di lavoro concordato con la Commissione Europea: dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, a rilevanti Istituti ed Organizzazioni con specifiche competenze scientifiche, a operatori industriali e realtà emergenti nel settore della formazione specializzata. La partecipazione della Regione Veneto – ha aggiunto De Dominicis - porta il valore aggiunto di poter programmare il dispiegamento dimostrativo delle capacità in futuri eventi sul territorio. Il punto forte del progetto -che rappresenta per ENEA un rafforzamento del proprio ruolo di supporto tecnico-scientifico - è la totale sinergia tra mondo della ricerca, mondo industriale e tra chi è poi chiamato a rispondere sul campo in caso di reale emergenza: questo è l’unico modo per accrescere il livello di protezione dei cittadini, dell’ambiente e delle infrastrutture da eventi indesiderati ma con i quali saremmo costretti a confrontarci nel caso si materializzassero” ha concluso. 

“Questo è un progetto molto importante perché permette di ampliare la possibilità di risposta in caso di eventi CBRN - dichiara l’ing. Carlo Dall’Oppio, capo dipartimento nazionale del Corpo dei Vigili del Fuoco –. La flotta di dispositivi mobili, il convoglio che sarà realizzato grazie all’iniziativa sarà disponibile a livello nazionale ed europeo grazie ad una nuova capacità tecnologica. L’obiettivo è quello di realizzare un dispositivo di risposta in caso di grandi eventi, ossia rilascio di sostanze chimiche, radiologiche e radioattive, nell’auspicio di non doverlo mai mettere in campo, ma nell’ottica di prevenzione. Questo dispositivo si aggiungerà a quello nazionale, sarà disponibile via terra e per essere aviotrasportato”.

 “È un onore per noi della Fondazione SAFE partecipare al progetto rescEU – dichiara il Presidente di Fondazione SAFE, Andrea D’Angelo -. La Fondazione è nata per facilitare i processi di innovazione e sviluppo delle capacità degli enti pubblici preposti alla tutela della sicurezza dei cittadini, ed il progetto rescEU si aggiunge agli oltre cinquanta progetti implementati, per un valore globale di oltre 70 milioni di euro. La Fondazione coordinerà lo sviluppo delle attività formative del progetto, ampliandole con l’utilizzo di tecnologie di realtà virtuale e aumentata. Il team di coordinamento sarà basato a Soave e parte del finanziamento supporterà il processo di riqualificazione della ex-base Calvarina a Roncà, esempio unico sul panorama nazionale di riutilizzo virtuoso di un ex bene militare abbandonato, che diventa area di formazione per attività di protezione civile – un’eccellenza italiana ed Europea”.

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Data ultimo aggiornamento: 13 febbraio 2024