(AVN) – Venezia, 29 settembre 2022

“Da anni la Regione del Veneto lavora sull’inserimento al lavoro delle persone fragili. Stiamo parlando non solo dei lavoratori svantaggiati ai sensi della normativa, ma di tutte quelle persone che hanno basso titolo di scolarità, vivono complessità sociali e tutto ciò che rende difficile trovare dignità attraverso il lavoro. Siamo stati pionieri con i lavori di pubblica utilità, ben diversi dall’assistenzialismo puro, e con il coinvolgimento dei Comuni abbiamo inserito persone che avevano vari disagi, trovando la modalità di piccoli lavori. Misure che hanno dato ottimi risultati a differenza del reddito di cittadinanza. Ciò che non ha funzionato in una misura di assistenzialismo puro qual è il reddito di cittadinanza è stato proprio non pensare che si esce dallo stato di disagio attraverso la dignità del lavoro. Cosa che in Veneto abbiamo fatto”.

Lo ha affermato Elena Donazzan, Assessore regionale al Lavoro, in occasione del suo intervento al convegno di Confcooperative dal titolo “Per una cooperazione di inserimento lavorativo a prova di futuro” svoltosi stamane a Vicenza. Alla tavola rotonda hanno partecipato, tra gli altri, Santo Romano, direttore dell'area Politiche Economiche, capitale Umano e Programmazione Comunitaria della Regione del Veneto e Tiziano Barone, direttore generale di Veneto Lavoro.

“Abbiamo lavorato moltissimo in questo ambito – ha precisato l’Assessore Donazzan -. Lo abbiamo fatto potenziando i Centri per l’impiego, la nostra rete capillare su tutto il territorio regionale, con specifici strumenti e con un coinvolgimento della rete del privato sociale. Ancora una volta, mettendo insieme pubblico e privato in questa grande rete sociale, la Regione del Veneto ha offerto specifici strumenti di accesso al mondo del lavoro con misure di accompagnamento personalizzate. Il nostro metodo di lavoro prevede di predisporre un preciso profilo alle persone in cerca di occupazione. E la personalizzazione significa rispetto della persona”.