“È necessario fare uno sforzo verso la necessaria unitarietà del ‘sociale’ e del ‘sanitario’. Come, del resto, serve mettere a fattor comune le buone prassi per far sì che le politiche dedicate all’invecchiamento siano effettivamente capaci di rispondere ai bisogni delle persone. Dobbiamo ragionare in un’ottica collettiva, trovando una dimensione che risponda ai bisogni. Serve una visione unica di prospettiva e di programmazione”.

Così Manuela Lanzarin, assessore regionale a Sanità, Politiche sociali e Programmazione socio-sanitaria, è intervenuta ieri sera, tracciando le conclusioni del convegno “Open day Invecchiamento”, due giorni di confronto e dibattito promossa dalla Regione del Veneto in collaborazione con l’Università di Ca’ Foscari a Venezia.

L’Assessore regionale ha espresso un ringraziamento a tutti gli organizzatori, in particolare al team di Ca’ Foscari guidato dal prof. Stefano Campostrini e Pierangelo Spano, direttore dei Servizi Socio-sanitari ULSS7, che hanno guidato i lavori, oltre ai partecipanti alle sessioni di lavoro, ai dirigenti regionali ed agli stakeholder provenienti da tutto il Veneto. I contributi prodotti nei gruppi di lavoro e nelle sessioni plenarie sono stati raccolti in un documento, strumento utile ai livelli tecnici e istituzionali regionali per dar corso ai processi di riforma.

“È stato un momento importante, di confronto a tutto campo su temi fondamentali per definire quali traiettorie il Veneto vuole seguire sul tema dell’invecchiamento della popolazione – ha sottolineato Lanzarin –. Siamo in un momento di grandi cambiamenti, nel quale abbiamo capito quanto la flessibilità, culturale e organizzativa, sia fondamentale per affrontare in modo adeguato le sfide che ci attendono. Modelli troppo rigidi non ci aiutano: serve lavorare su parametri flessibili rispetto al contesto, garantendo una gamma di servizi in contesti separati e personalizzati. La nostra sfida culturale oggi è la flessibilità”.

“La Regione saprà e dovrà fare la propria parte nelle sfide legate al sociosanitario e al territorio – ha sottolineato, in particolare, l’Assessore -. In campo sanitario abbiamo lavorato molto, servono alcuni aggiustamenti ma siamo a buon punto. Oggi, dunque, le vere sfide sono quelle del sociosanitario. Sfide che necessitano di essere affrontate attraverso una visione completa della comunità”.

L’Assessore ha puntualizzato che, nel prossimo futuro, bisognerà mettere a frutto risorse umane ed economiche, sapendole anche differenziare. “Abbiamo tante risorse, ma frammentate e divise – ha precisato -. È necessario mettere a fattor comune le buone prassi e serve più comunicazione rispetto alla ricomposizione di bisogni e risorse”.

"Nella due giorni degli open day regionali sull'invecchiamento – aggiunge il professor Stefano Campostrini di Ca’ Foscari - abbiamo avuto una rilevante opportunità per un confronto su un tema di assoluta importanza per tutti. Credo che sia emersa chiara la necessità e l'urgenza di ripensare il sistema dei servizi, ma anche di politiche preventive, in logica innovativa. La sostenibilità e l'efficacia della risposta ai bisogni dei cittadini saranno determinate dalla capacità di trovare soluzioni innovative. In questo le tecnologie costituiscono solo una parte: i cambiamenti organizzativi saranno il nodo fondamentale con cui confrontarsi per valorizzare tutte le risorse presenti nei territori".

"Questa due giorni di confronto - conclude l'assessore Lanzarin - ha messo in luce come sia sempre più necessario agire in sinergia per permettere che tutte le voci trovino una loro espressione e si possa così creare un percorso condiviso. Come è necessario avvicinare le sponde tra Sanità e Sociale che sono sempre più interdipendenti. Questo soprattutto in un ambito così fragile e complesso come è quello dell'invecchiamento".