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OPERAZIONE ANTIBRACCONAGGIO. CORAZZARI: “I MILITARI RODIGINI SI SONO DIMOSTRATI ANGELI CUSTODI DI UN’AREA UNICA COME IL DELTA DEL PO”.

30 aprile 2021

Comunicato n° 813

 

(AVN) Venezia, 30 aprile 2021

Si è svolta, nelle ultime ore, un’importante e articolata operazione interforze di antibracconaggio nel fiume del Delta del Po, coordinata dai Carabinieri Forestali di Porto Tolle, che ha portato al sequestro di una trentina di bertovelli e numerose reti da pesca.

“Il costante presidio degli organi di vigilanza, - ha commentato, con soddisfazione, l’operazione dei militari l’Assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari - unitamente alle segnalazioni dei pescatori, rappresentano il giusto sistema di prevenzione e repressione contro la pesca di frodo”. “Abbiamo bisogno di “sentinelle” che aiutino e allertino le forze dell’ordine – ha aggiunto - perché questi atteggiamenti vengano stroncati sul nascere. Ringrazio quanti hanno contribuito al successo della operazione come i militari dei Carabinieri Forestali, il personale della Polizia Provinciale di Rovigo e le Guardie Volontarie Ittiche della FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee)”. 

L’attività di controllo, svoltasi sotto l’egida della Regione del Veneto, rappresenta un’importante azione di forza contro il bracconaggio ittico con l’obiettivo di lanciare un segnale per la salvaguardia dell’ambiente e della fauna sul Delta del Po, ma anche su tutte quelle aree venete sensibili dal punto di vista ambientale e naturalistico.

L’intervento è stato eseguito da una ventina di operatori in divisa con l’impiego di cinque natanti, mentre da terra è stato garantito il giusto supporto operativo da parte di ulteriori unità mobili. 

Questa organizzazione ha permesso di infliggere un duro colpo ai bracconieri, poiché non solo è stata prontamente liberata tutta la fauna ittica intrappolata nelle reti, ma sono stati prelevati e sequestrati anche numerosi attrezzi che sono vietati per la pesca. 

L’operazione, curata minuziosamente nei dettagli, ha permesso di individuare i numerosi siti dove erano disseminate queste ignobili “trappole” per pesci.
Le tecniche utilizzate dai bracconieri, per posizionare reti e bertovelli, rappresentano uno schema ben consolidato, poiché essi, sfruttando il flusso della corrente acquea, deviano i pesci, mediante l’uso delle reti, dentro ai bertovelli allo scopo di recuperarli agevolmente una volta catturati. Questi mezzi per la cattura massiva della fauna ittica permettono al bracconiere di prelevare importanti quantità di pesce in maniera illecita, creando un notevole danno all’ecosistema. Di fatto, il posizionamento di reti e bertovelli avviene in orari notturni, talvolta utilizzando piccoli barchini alimentati con motori elettrici, per non attirare l’attenzione, e sfruttando la sola luce lunare (in modo da non destare sospetti). 

“Sono convinto – ha concluso l’Assessore Corazzari - che l’attività di indagine delle Forze dell’ordine possa riservare ancora numerose “sorprese” ai danni degli esecutori materiali di questo tentato scempio contro la natura. La Regione del Veneto, in particolare con l’Assessorato alla Pesca, promuoverà analoghe operazioni su tutto il territorio regionale”.

Di seguito il link da cui scaricare alcune foto della operazione interforze: https://we.tl/t-piuR7vDwme



Data ultimo aggiornamento: 30 aprile 2021