Completato il percorso intrapreso con due precedenti iniziative della Commissione pari opportunità per arrivare a formulare proposte concrete che, partendo da esperienze di “città intelligenti”, suggerisca agli amministratori locali modelli di pianificazione urbanistica in un’ottica di genere attraverso una serie di microinterventi da attuare in alcuni comuni del Veneto.
Le ricerche “Abitare al Femminile” e “Il tempo ritrovato. Percorsi, idee e proposte di conciliazione in Veneto” rispondevano alla esigenza di affrontare il tema della conciliazione dei tempi di famiglia e lavoro in un momento in cui il modello di sviluppo e della società è attraversato da profondi cambiamenti che impongono un nuovo modo di osservare e di affrontare le questioni per trovare soluzioni innovative che rimandino a moderne modalità di relazione tra i soggetti coinvolti. Viene individuata e proposta una mappa del cambiamento per “accelerare” la trasformazione culturale e suggerire soluzioni concrete e realizzabili.
Le politiche urbane devono assumere un ruolo “chiave” di crescita e ragionare in termini di smart city: un modello di città che, attraverso le opportunità fornite dalle innovazioni tecnologiche, punta alla realizzazione di un contesto urbano sostenibile volto a migliorare la qualità della vita dei residenti e favoricse un avanzamento del livello di coesione sociale e un’attenzione all’ambiente.
Pertanto, partendo dall’analisi di esperienze esistenti di smart city e attraverso la sperimentazione di best practice nelle realtà locali, l’obiettivo della ricerca “Città intelligenti in ottica di genere”, realizzata in collaborazione con LOCAL AREA NETWORK s.r.l., è formulare delle linee guida per la progettazione e la miglior vivibilità delle città venete e dei suoi servizi da sottoporre all’attenzione degli amministratori locali, con particolare attenzione alle esigenze della popolazione e, soprattutto, della popolazione femminile.