22 settembre 2014 – Bilancio di legislatura sulle pari opportunità e i risultati ottenuti da norme e politiche di genere. Questo l’obiettivo al quale sta lavorando la commissione Cultura del Consiglio veneto, presieduta da Vittorino Cenci, per misurare quanto ha fatto la Regione nello scorcio degli ultimi quattro anni per tutelare le donne, rimuovere discriminazioni di genere, affermare la parità di trattamento in ogni ambito della vita pubblica, conciliare i tempi di lavoro e di vita, sostenere la partecipazione e il contributo attivo delle donne nella politica, nelle istituzioni, nell’economia, nella società e nella cultura del Veneto. Il ‘report’ sull’apporto femminile in Veneto e le politiche di genere sinora attuate verrà presentato il prossimo 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale dedicata all’eliminazione della violenza sulle donne, con una iniziativa pubblica promossa dalla Presidenza del Consiglio. Oggi primo vertice in Consiglio regionale delle diverse strutture di Consiglio e Giunta convolte nel lavoro di raccolta dati, analisi e monitoraggio promosso dalla commissione consiliare. Vi hanno partecipato, oltre al presidente Cenci e al consigliere Pd Roberto Fasoli e alle strutture legislative regionali, la consigliera regionale di parità Sandra Miotto, la vicepresidente della commissione regionale pari opportunità Cristina Greggio, le rappresentanti del Comitato unico di garanzia per le pari opportunità e i responsabili dei dipartimenti e servizi regionali coinvolti a diverso titolo nelle politiche di genere: lavoro, sviluppo economico, turismo, agricoltura, commercio, cultura, scuola e formazione, relazioni internazionali, diritti umani, sistema statistico. “Per la prima volta – hanno sottolineato Cenci e Fasoli – faremo il punto su quanto attuato sinora a favore delle donne in Veneto, mettendo insieme, con un approccio coordinato, trasversale e estremamente concreto, le tante norme, iniziative, misure e progetti che si rivolgono al mondo femminile e al superamento delle disparità di genere. Non intendiamo misurare solo le ‘quote rosa’ nelle istituzioni e nei Cda delle grandi aziende ma quanto la politica è riuscita a fare o sta facendo per sostenere la presenza e il protagonismo delle donne in tutte le dimensioni della vita”.