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TAR RESPINGE DEFINITIVAMENTE IL RICORSO CONTRO L’AUTORIZZAZIONE REGIONALE PER UN VIGNETO A MIANE (TV). BOTTACIN, “SENTENZA INAPPUNTABILE. CONFERMATO IL CORRETTO OPERATO DELLA REGIONE”

08 dicembre 2020

Comunicato n° 1596

(AVN) Venezia, 8 dicembre 2020

 

“Con questa sentenza, inappuntabile per la precisione delle valutazioni, il Tar del Veneto ha preso una decisione il cui significato va oltre il pur importante aspetto della legittimità o meno della realizzazione di un vigneto. Sancisce la correttezza dell’operato della Regione in un settore delicato come i nulla osta forestali”.

L’Assessore all’Ambiente della Regione del Veneto commenta così, “con grande soddisfazione e altrettanta serenità”, la sentenza definitiva della Terza Sezione del Tar del Veneto che ha respinto definitivamente il ricorso presentato contro il nulla osta forestale rilasciato dalla Regione per l’impianto di un nuovo vigneto nel Comune trevigiano di Miane, nell’area del Prosecco patrimonio dell’umanità Unesco.

“Per lungo tempo – aggiunge Bottacin – anche con la pesante strumentalizzazione di qualche politico regionale, la Regione e le mie strutture hanno dovuto subire attacchi pesantissimi e del tutto fuorvianti. Il tutto basato su accuse che adesso il tribunale ha confermato essere del tutto infondate. Sembrava quasi che fossimo coloro che autorizzano la distruzione dell'ambiente mettendo anche a rischio i cittadini.  Mi auguro che ora la stessa attenzione mediatica si concentri sui contenuti di questa sentenza, che conferma il giusto operato della Regione.”.

“Dietro questo genere di atti – dice Bottacin – c’è una attenzione totale alla salvaguardia dell’ambiente. Prima di rilasciare un’autorizzazione vengono eseguite approfondite valutazioni tecniche, che solo alla fine sfociano in un’autorizzazione o in un diniego. In Veneto, come in questo caso, nulla viene fatto alla leggera, a maggior ragione in un territorio come quello delle Colline del Prosecco per la cui tutela la Regione si è spesa fino a farle diventare Patrimonio dell’Unesco. Consiglio al politico di turno – conclude Bottacin – di cancellare da ogni dove quella foto nella quale si era fatto ritrarre con in mano l’autorizzazione regionale come fosse la prova di un delitto infamante, mai compiuto. Resta l'amaro in bocca per il fatto che a volte politici di questo genere alimentino la legittima preoccupazione dei cittadini con argomentazioni non rispondenti al vero ”.



Data ultimo aggiornamento: 08 dicembre 2020