Dettaglio contenuto Dettaglio contenuto

DTT. ASSESSORE REGIONALE: “C’E’ CHI FA DISFATTISMO INVECE CHE BATTERSI PER PORTO MARGHERA E IL VENETO”

31 maggio 2018

Comunicato n° 735

 (AVN) – Venezia, 31 maggio 2018
 
“Nel corso dell’ultima seduta, la giunta regionale ha deciso di proporre ricorso contro la decisione del Consiglio di Amministrazione dell’ENEA di realizzare il Divertor Test Tokamak (DTT) a Frascati, mentre il Veneto aveva candidato Porto Marghera. E’ un esito che noi consideriamo profondamente ingiusto perché siamo convinti che Porto Marghera meritasse un impianto di questa natura e rilevanza. Spiace vedere che una parte importante del sistema veneto non abbia letto la documentazione che abbiamo prodotto per controbattere in maniera inconfutabile alle motivazioni dell’ENEA e non sia a fianco della Regione e del Comune di Venezia nel sostenere le nostre ragioni per ottenere l’assegnazione di un progetto che avrebbe portato 500 milioni di euro di investimento, con un indotto di oltre un miliardo e mezzo e 2000 posti di lavoro in un momento economico delicato per il Paese”.  
 
L’assessore regionale allo sviluppo economico e alla riconversione del polo industriale di Porto Marghera risponde così alle critiche espresse dal segretario generale della Cisl veneziana Paolo Bizzotto, con particolare riferimento alla decisione del Consiglio di Amministrazione dell’ENEA di realizzare il Divertor Test Tokamak (DTT) a Frascati, mentre il Veneto aveva candidato Porto Marghera
 
“Se c’è chi continua a lanciare messaggi negativi nei confronti di Porto Marghera, facendo pensare a quest’area come a una landa desolata, è evidente – aggiunge - che si disincentivano i possibili investitori e si perdono le occasioni di rilancio. Ci vuole un atteggiamento positivo e puntare sul fatto che è difficile trovare in Italia un polo infrastrutturato come Porto Marghera. Anche quello delle bonifiche è un falso problema, perché non sono un impedimento allo sviluppo dell’area”. 
 
“Abbiamo spiegato e documentato – aggiunge l’assessore – che le aree che abbiamo proposto per l’insediamento del DTT non avevano nessun tipo di problema e gli interventi da realizzare sarebbero stati minimali, eseguibili nel giro di qualche mese e addirittura non strettamente necessari. Quindi l’argomentazione relativa alle bonifiche dei suoli è assolutamente infondata, in quanto non sono un problema per la realizzazione del DTT. In queste aree infatti sono stati autorizzati, con tanto di decreti ministeriali, altri insediamenti”.
 
“Altrettanto si può dire per i marginamenti per le acque contaminate – precisa l’assessore – che ci sono e su cui la Regione per la parte di sua competenza ha investito 58 milioni di euro. Come non ha elementi di sostegno dire che a Porto Marghera c’è carenza di infrastrutture: qui si trova il porto, arriva al suo interno la ferrovia, c’è la centrale ENEL, l’accessibilità alle autostrade, la vicinanza con le strutture sanitarie. Solo un cieco non vede che è una scusa accampare simili argomenti per Porto Marghera”. 
 
“A tutto questo – afferma l’assessore - va aggiunto che la Regione di suo era pronta a mettere 40 milioni di cofinanziamento a fronte dei 25 milioni richiesti. L’impegno della Regione per Porto Marghera quindi c’è. La nota dolente semmai è che non siamo noi i protagonisti in queste vicende ma solo i comprimari. I progetti devono essere realizzati dai privati ed essere approvati dal Ministero dell’Ambiente con tutti i ritardi che questo comporta. E’ per questo che stiamo chiedendo di avere maggiore autonomia e le competenze per poter accelerare questi processi”.
 
“Mi auguro per l’immediato futuro – conclude l’assessore – che ci sia da parte di tutti più voglia di fare sistema per cogliere le opportunità di sviluppo, attirando investitori, e meno voglia di inutili speculazioni di parte”. 
 


Data ultimo aggiornamento: 31 maggio 2018