Salta al contenuto

Visualizzazione Contenuto Web Visualizzazione Contenuto Web

FAQ

1 - Il processo di realizzazione di Pedemontana Veneta è stato gestito da un Commissario?

VERO - Con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3802 del 15 agosto 2009 è stato nominato il Commissario delegato, ing. Silvano Vernizzi, con ampi poteri di operare per la realizzazione dell’opera, incarico poi procrastinato sino al 31 dicembre 2016.

2 - La Pedemontana Veneta è ancora commissariata?
FALSO – Dal 1 gennaio 2017 l’opera è passata nella competenza diretta della Regione senza alcuna deroga, quindi in gestione ordinaria.
La Regione ha inteso organizzarsi con un Commissario che vigili ed un una struttura tecnica per condurre la realizzazione. Pertanto in data 19 gennaio 2017 il Presidente Zaia con decreto n.6 ha nominato un Commissario straordinario, l’Avvocato dello Stato Marco Corsini dell’Avvocatura dello Stato, ai sensi e con i poteri di cui all’art. 20 del D.L. 29 novembre 2008 n. 185.
Lo stesso vigila sull'espletamento delle procedure realizzative e su quelle autorizzative, sulla stipula dei contratti e sulla cura delle attività occorrenti al finanziamento, utilizzando le risorse disponibili assegnate a tale fine.
Esercita ogni potere di impulso, attraverso il più ampio coinvolgimento degli enti e dei soggetti coinvolti, per assicurare il coordinamento degli stessi ed il rispetto dei tempi.
Può chiedere agli enti coinvolti ogni documento utile per l'esercizio dei propri compiti.
Quando non sia rispettato o non sia possibile rispettare i tempi stabiliti dal cronoprogramma, il commissario comunica senza indugio le circostanze del ritardo al Presidente della Regione.
Qualora sopravvengano circostanze che impediscano la realizzazione totale o parziale dell'investimento, il commissario straordinario delegato propone al Presidente la revoca dell'assegnazione delle risorse.
Inoltre, con deliberazione n. 2027 del 6 dicembre 2016 la Giunta Regionale ha istituito la Struttura di Progetto “Superstrada Pedemontana Veneta”.

3 - Le attività di alta sorveglianza su Pedemontana Veneta sono pertanto svolte oggi dalla Regione?
VERO – dopo la cessazione del regime commissariale avvenuta il 31.12.2016, le attività di alta sorveglianza spettano alla Regione del Veneto, che infatti ha istituito, come noto, una struttura dedicata alla funzione, a capo della quale è stata nominato come direttore l’ing. Elisabetta Pellegrini.
Quest’ultima, tra l’altro, in base alle necessità di svolgimento dell’intero procedimento di realizzazione dell’infrastruttura ora in gestione ordinaria, svolge le seguenti azioni:
• relaziona trimestralmente al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sull’andamento dei lavori e sulle difficoltà riscontrate. Questo in virtù del finanziamento statale ricevuto, già chiesto e tutto liquidato alla Regione del Veneto a seguito delle opportune verifiche da parte del Ministero;
• ha richiesto al Ministero dell’ambiente, già nel primo semestre del 2017, l’attivazione della verifica di attuazione ex art. 185 del D.lgs. 163/2006, saldando le quote per diritti istruttori sia per l’anno 2017 che per il 2018. L’opera infatti ha subito la VIA su progetto preliminare presso il Ministero stesso, poi approvato dal CIPE. Quindi è stata gestita dal commissario delegato con i poteri derogatori di cui all’O.P.C.M. n. 3802 del 15 agosto 2009, che ha provveduto a fare la verifica di ottemperanza sul progetto definitivo e di attuazione - fase 1- sull’esecutivo, con il supporto di un comitato scientifico nominato ad hoc.
Da quando si è rientrati in gestione ordinaria, la Regione ha coinvolto il Ministero al fine della ripresa delle attività del procedimento lasciato dal commissario, che aveva sostituito il Ministero. Stanno pertanto procedendo le verifiche di attuazione, sia di fase 1 qualora necessarie su progetti esecutivi di variante o di adeguamento a prescrizioni impartite nell’approvazione, sia di fase 2, cioè sull’eseguito. Tali verifiche si protrarranno fino alla completa esecuzione dell’opera ed anche post operam per il controllo dei parametri di previsione degli effetti;
• invita il Ministero dei beni culturali alle conferenze di servizi per l’approvazione di eventuali varianti non sostanziali o sulla risoluzione delle interferenze, nel momento in cui le opere riguardano aree o beni sottoposti a vincolo paesaggistico o culturale;
• informa tutti e tre i suddetti Ministeri della necessità di varianti non sostanziali ex art. 169 del D.lgs 163/2006.

4 - Il Terzo Atto Convenzionale è l’ultimo atto di concessione sottoscritto dalla Regione del Veneto?
VERO – La Regione ha sottoscritto un terzo atto convenzionale il 29 maggio 2017, dopo i primi due sottoscritti dal Commissario delegato Silvano Vernizzi nel 2009, convenzione principale, e nel 2013, atto aggiuntivo, a seguito della richiesta del concessionario di rimodulazione della concessione. Inoltre, da parte di ANAC e della Corte dei Conti vi erano stati alcuni rilievi che era opportuno superare. Dopo lunga e laboriosa trattativa con il Concessionario, è stato definito un nuovo testo convenzionale, approvato dalla Giunta Regionale del Veneto in data 7 marzo 2017.
Le modifiche più significative all’impianto concessorio sono le seguenti:
• aumento del contributo pubblico in conto costruzione per un importo di euro 300 milioni, che si aggiungono ai 614 milioni già deliberati dallo Stato, per un totale di euro 914 milioni, a fronte di un investimento complessivo del Concessionario di euro 2.258 milioni;
• remunerazione del Concessionario esclusivamente mediante il canone di disponibilità, ovviamente incrementato rispetto alle previsioni precedenti, ma destinato ad essere neutralizzato con gli introiti di cui al successivo punto, a partire dall’inizio della fase di gestione;
• spettanza al Concedente Regione Veneto degli introiti derivanti dalla fruizione dell’infrastruttura, che costituiscono entrata patrimoniale pubblica, e che compensano – nelle previsioni di traffico regionali – l’esborso da canone di disponibilità;
• intensificazione del rischio di disponibilità in capo al Concessionario mediante la fissazione di standard qualitativi nell’erogazione del servizio, assistito da meccanismi sanzionatori a valere sullo stesso canone di disponibilità;
• più stringente disciplina dei doveri del Concessionario, con particolare riferimento al tempo dell’adempimento delle sue prestazioni: assumono particolare e qualificante rilievo (sulla scorta delle criticità riscontrate) la previsione di un termine per il closing finanziario, il cui inutile spirare è sanzionato con la decadenza dalla concessione, e per il pagamento delle indennità di esproprio, il cui ritardo obbliga il Concessionario, oltre che agli interessi in favore degli espropriati, al pagamento di sanzioni nella mani del Concedente;
• puntuale disciplina degli istituti della decadenza, della risoluzione e del recesso.

5 - La Pedemontana Veneta non ha subito la Valutazione di Impatto Ambientale?
FALSO - Il progetto preliminare della Pedemontana Veneta è stato approvato dal CIPE con deliberazione n. 96 del 29 marzo 2006, previo procedimento di Valutazione di impatto ambientale.

6 - Il concessionario incassa 9 miliardi di euro per costruire un’opera che costa nemmeno 3 miliardi?
FALSO – Il concessionario di Pedemontana Veneta incassa circa 9 miliardi di euro non solo per la costruzione dell’infrastruttura, ma anche per la disponibilità e gestione della stessa fino alla fine della concessione, cioè al 2059.
Durante tale periodo l’incasso remunera:
• la costruzione dell’infrastruttura;
• il costo del denaro per la realizzazione della stessa;
• la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’infrastruttura durante i 39 anni di esercizio;
• il servizio di gestione: sicurezza, esazione, vigilanza, sgombero neve, spargimento sale, ecc;
• l’utile d’impresa.

7 - Sarebbe stato più conveniente non ricorrere ad un project financing e finanziare completamente da parte della Regione i 2,258 miliardi di euro necessari per la costruzione di Pedemontana Veneta?
VERO – Sarebbe stato più conveniente certamente finanziare direttamente l’opera.
Purtroppo la Regione non avrebbe in alcuna annualità potuto riservare così tanto denaro ad un’unica opera e nessun istituto di credito avrebbe concesso un mutuo così elevato ad un ente pubblico. Pertanto il parternariato pubblico-privato era l’unica soluzione transitabile per poter realizzare un’opera fortemente richiesta dai territori e dalle imprese.

8 - Il centro direzionale della Pedemontana Veneta localizzato a Bassano del Grappa è abusivo?
FALSO – Il Commissario delegato, ing. Silvano Vernizzi, precedentemente incaricato con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3802 del 15 agosto 2009, ha ritenuto di stralciare l’approvazione del centro direzionale sino al raggiungimento di un accordo con i comuni per la localizzazione. Infatti lo stesso era inizialmente previsto in comune di Riese Pio X e successivamente è stato localizzato in comune di Bassano del Grappa, previa variante urbanistica approvata dal Consiglio comunale idonea ad alloggiare tale struttura. Ha quindi ritenuto di approvare il centro direzionale inserendolo nel decreto di approvazione del progetto esecutivo del Lotto 3 Tratta A, seppure riguardante uno stralcio di strada non attiguo all’area prescelta, localizzato alla progressiva 43+450 dell’infrastruttura viaria, in prossimità dello svincolo di Bassano Ovest. Infatti, nel quadro economico e nelle tavole allegate ed approvate con Decreto del Commissario Delegato n. 129 del 23 dicembre 2013 di approvazione del Progetto esecutivo del lotto 3 tratta A compare anche il centro direzionale.

9 - Il rendimento dell’investimento di Pedemontana Veneta frutta il 33% per il concessionario, con un tasso superiore a quello della concessione di Autostrade per l’Italia Spa, come riportato in alcune dichiarazioni sui quotidiani?
FALSO - Il tasso di rendimento si colloca a livello assai inferiore a quello di Autostrade ed è pari all’8,89 per cento come TIR (Tasso Interno Rendimento) di progetto e pari al 12,95 per cento come TIR dell’equity.

10 - La redditività è data dalla media aritmetica degli utili e tale parametro è utile per calcolare la redditività, come riportato nell’analisi pubblicata da alcuni giornali?
FALSO - La cassa netta che si produce nell’investimento deve essere in grado di restituire e remunerare il capitale complessivo investito.
Fra gli allegati al PEF allegato al Terzo Atto Convenzionale, pubblicato tra i documenti nel link, a pag. 9 della relazione, è presente una tabella denominata “Analisi del TIR di progetto”, dove vengono esplicitati tutti i flussi di cassa netti che il progetto assorbe e restituisce. Da tali dati è semplice verificare che il tasso di sconto che rende il Valore Attuale dei flussi pari a zero (il che significa che a quel tasso i flussi investiti eguagliano i flussi ricavati) è pari al 8,89%. E’ infatti fondamentale la distribuzione nel tempo dei flussi finanziari perché 10 euro oggi non hanno lo stesso valore di 10 euro fra quaranta anni. Per tale ragione si calcola il Valore Attuale, ossia si sconta ogni flusso ad un tasso di attualizzazione che rende omogenei dal punto di vista temporale tali flussi.
La somma dei flussi attualizzati (positivi e negativi inteso come negativi gli investimenti e positivi le remunerazioni e restituzioni), dà il Valore Attuale ad un prestabilito Tasso di sconto.
Il tasso di sconto che rende il Valore attuale pari a zero, ossia che rende uguali gli investimenti e le restituzioni e remunerazioni, è anche detto TIR ossia Tasso Interno di Rendimento.

11 - Il tasso di rendimento dell’investimento Pedemontana è in linea con il mercato?
VERO - Basti pensare che per i periodi di investimento di cui si parla (39 anni), ad oggi, un investimento in BTP rende più del 3,5%, e pertanto uno spread di circa 5 punti a fronte dei rischi di costruzione, gestione e disponibilità, oltre che di reperimento delle risorse finanziarie, è giustificato.

12 - Le opere viarie complementari non sono finanziate nel quadro economico di Pedemontana Veneta?
FALSO – Nel quadro economico di Pedemontana, che ammonta a 2.258.000.000 euro, sono comprese, oltre all’asse principale, anche 68 km di viabilità secondaria che verrà realizzata congiuntamente all’infrastruttura principale nei termini contrattuali prestabiliti.

13 - Il Concessionario di Pedemontana non paga regolarmente gli espropri?
FALSO – Dopo un primo iniziale momento di difficoltà a causa del mancato closing finanziario, con il passaggio delle competenze alla gestione dell’opera alla Regione del Veneto i pagamenti sono stati molto puntuali e regolari.
In particolare la Regione ha impartito la direttiva di pagare entro il 31 dicembre 2017 tutti gli acconti dovuti sugli accordi bonari sottoscritti sino a maggio 2017, e di concludere entro il 31 dicembre 2018 tutte le procedure espropriative, sia bonarie che non, con il pagamento o con il deposito in Cassa Depositi e Prestiti. Entro quest’ultima data risultano conclusi gli espropri per il 95%.
La rimanenza è a causa di sopraggiunti problemi amministrativi da risolvere prima della registrazione della variazione di intestazione.

14 - Il termine di conclusione della Pedemontana Veneta è slittato dal 2013 ad oggi?
FALSO – Il termine nel 2013 era fissato rispetto alla data ultima di consegna parziale dei lavori. Il termine dei lavori, conseguente a quella data, era fissato per l’11 settembre 2020.
Con il Terzo Atto Convenzionale è rimasta invariata tale data di fine lavori.
Il cantiere ha presentato e presenta alcune criticità su cui si lavora per risolvere e recuperare.

15 - La Regione, per far fronte alla realizzazione di Pedemontana Veneta, è stata costretta ad imporre un aumento dell’addizionale IRPEF?
FALSO – Era stata ipotizzata una prima soluzione precauzionale di aumento IRPEF mentre si perlustravano tutte le possibilità di finanziamento dell’opera.
Attraverso una serrata trattativa con il concessionario sulla quadratura del PEF del Terzo Atto Convenzionale, con la suddivisione in due tranche del contributo pubblico regionale, si è riusciti a scongiurare l’addizionale IRPEF.

16 - Pedemontana è costruita sui rifiuti?
FALSO – Lungo il tracciato dell’infrastruttura erano censite e quindi segnalate alcune discariche gestite prima degli anni ’80, cioè prima dell’entrata in vigore della normativa per la gestione dei rifiuti. Queste sono pertanto state segnalate nello Studio di Valutazione Impatto Ambientale e nel progetto approvato. In questi casi si è previsto di caratterizzare il rifiuto trovato al fine di classificarlo ed individuare come smaltirlo ai sensi della vigente normativa. Per questa spesa di smaltimento nel quadro economico di Pedemontana è prevista una somma dedicata.
In alcuni casi è successo di rinvenimenti di rifiuti non segnalati. Anche in questi casi, previe tutte le segnalazioni e procedure previste dalla norma vigente, si caratterizza il rifiuto al fine dello smaltimento. Dopo la rimozione si procede con la costruzione della strada.
Il progetto ovviamente non contempla la gestione dei rifiuti allocati fuori dal sedime necessario per la costruzione.