n. 11/2010 
Dimensioni storiche della cooperazione internazionale

Nel dicembre del 1961, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite lancia il “Decennio dell’UNU per lo Sviluppo”; agli inizi di questo secolo, nel dicembre 2001, lancia il quinto “Decennio dell’UNU per lo Sviluppo” e si prepara a lanciare il sesto, il prossimo anno. Anche la semplice lettura ed il confronto dei vari documenti di riferimento consentono di percepire con immediatezza il profondo evolversi, analitico e programmatico, ma soprattutto culturale, maturato in seno alla comunità internazionale, indotta progressivamente a “ripensare” ed a “ridisegnare” la politica ed il sistema delle relazioni internazionali.
Se ne ricava un quadro di prospettiva storica contrassegnato da grande complessità, ma allo stesso tempo di stimolante interesse.
Il dibattito in proposito si è progressivamente allargato. Dall’ambito accademico, della speculazione teorica e dei decision makers istituzionali, quali Stati ed Organismi Multilaterali, è giunto a coinvolgere tutti i soggetti direttamente interessati, Organismi non Governativi (ONG) e società civile in particolare, fino a coinvolgere lo stesso mondo dell’opinione pubblica, a livello sia locale, che nazionale e mondiale.
D’altro canto, muta radicalmente l’orizzonte temporale dell’impegno. Quello che nel 1961 – con presunzione molto probabilmente, ma certamente con ingenuità, intellettuale e politica – si proponeva come “il” decennio in grado di indurre allo sviluppo l’intera comunità internazionale, diviene ben presto “il primo” di una lunga serie di decenni, che rimane del tutto aperta. A testimonianza del trattarsi di processi di ben lungo periodo, storici appunto, dominati da fenomeni di path dependence, operanti nel profondo del vario articolarsi delle relazioni internazionali.
Consideriamo infine che proprio a tali fenomeni possiamo ricondurre il radicarsi del persistente paradosso che porta a sperimentare continuità, se non aggravamento dei divari nello sviluppo e dei margini della sua sostenibilità, proprio nel momento storico in cui più alta e diffusa è la consapevolezza condivisa della necessità del suo superamento e sono sempre più appropriate le conoscenze, le prese di posizione e le regole definite per conseguirlo.
Emblematico, per tutto, il “caso” degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals-MDG): approvati plebiscitariamente da 191 membri dell’ONU nel 2000; assunti con una dimensione temporale di un lustro superiore al decennio, stante l’impegno a raggiungerli entro il 2015; a due terzi del percorso, la verifica delle effettive possibilità di conseguirli rivela inqualificabili ritardi, inadempienze, distorsioni, contraddizioni nelle scelte della comunità internazionale, non certamente operante secondo i criteri che si è data, di efficacia ed efficienza, soprattutto di equità e sostenibilità definite in base al paradigma dei diritti umani.
Questo undicesimo fascicolo della collana “I Percorsi dello Sviluppo” si focalizza proprio su obiettivi e strategie della cooperazione considerata nella dinamica del suo continuo “ridefinirsi” nel tempo, accostando alcuni interessanti esempi di cooperazione internazionale ad altri propri della cooperazione decentrata.


Link per visualizzare la pubblicazione integrale: n. 11/2010 - Dimensioni storiche della cooperazione internazionale


 


Data ultimo aggiornamento: 14 novembre 2019