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Data ultimo aggiornamento: 24 maggio 2023

Jobs Act – La Riforma del mercato del lavoro ed il riordino delle funzioni provinciali

La Legge 7 aprile 2014 n. 56 (c.d legge Del Rio), ha dettato disposizioni in tema di città metropolitane, province, unioni e fusioni di comuni. Il provvedimento individua le funzioni fondamentali delle Province, nella nuova veste di “Area vasta” e indica che lo Stato e le Regioni devono provvedere al riordino delle funzioni non fondamentali.
Tra le funzioni non fondamentali, oggetto del riordino, rientrano anche quelle in materia di occupazione e mercato del lavoro.
Il riordino delle funzioni in materia di occupazione e mercato del lavoro è stato a lungo sospeso fino all’entrata in vigore della Riforma stessa del mercato del lavoro, avvenuta con la legge Delega n. 183 del 10 dicembre 2014, c.d. Jobs Act. La legge delega prevedeva l’adozione di diversi decreti legislativi attuativi.
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 221 del 23 settembre Sono stati pubblicati gli ultimi decreti legislativi in attuazione della legge 10 dicembre 2014 n. 183 (c.d. Jobs Act).
I 4 provvedimenti riguardano in particolare:

  1. ammortizzatoti sociali (Decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148);
  2. attività ispettiva (Decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149);
  3. servizi per il lavoro e politiche attive (Decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150);
  4. rapporti di lavoro e pari opportunità (Decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 151).

Il decreto che maggiormente ha implicazione sulla Rete dei servizi per il lavoro e sul sistema delle Politiche Attive è il decreto legislativo n. 150/2015.

Le principali novità introdotte con il D.Lgs 150/2015 sono le seguenti.

Viene istituita una Rete Nazionale dei servizi per le politiche del lavoro, coordinata dalla nuova Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (in acronimo ANPAL), e formata dalle strutture regionali per le Politiche attive del Lavoro, dall’INPS, dall’INAIL, dalle Agenzie per il lavoro e dagli altri soggetti autorizzati all’attività di intermediazione, dagli enti di formazione, da Italia Lavoro, dall’ISFOL nonché dal sistema delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, dalle università e dagli altri istituti di scuola secondaria di secondo grado. L’istituzione dell’ANPAL avverrà senza nuovi oneri a carico della finanza pubblica. Tutte le risorse necessarie al suo funzionamento saranno infatti trasferite dal Ministero del lavoro e dall’ISFOL, dei quali sarà effettuata una conseguente riorganizzazione.

Il Ministero del lavoro fisserà linee di indirizzo triennali ed obiettivi annuali in materia di politiche attive e definirà i livelli minimi che le prestazioni devono avere su tutto il territorio nazionale.
Per garantire i livelli essenziali di prestazioni in materia di servizi e politiche attive del lavoro, Ministero del lavoro, Regioni e Province autonome definiranno, un Piano finalizzato all’erogazione delle politiche attive mediante l’utilizzo coordinato di fondi (nazionali, regionali e del Fondo Sociale Europeo). Allo stesso scopo il Ministero del lavoro stipulerà, con ogni Regione e con le Province autonome, una convenzione per regolare i rapporti e gli obblighi concernenti la gestione dei servizi per l’impiego e delle politiche attive del lavoro.
Il Ministero del lavoro controllerà quindi il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni su tutto il territorio nazionale e monitorerà le politiche occupazionali.

Per semplificare gli adempimenti per i datori di lavoro, si prevede che le comunicazioni di assunzione, trasformazione e cessazione dei rapporti di lavoro (comprese quelle relative alla gente di mare), dovranno essere effettuate in via telematica. Le informazioni del Sistema informativo rappresenteranno la base per la formazione del fascicolo elettronico del lavoratore, liberamente accessibile da parte degli interessati. Tutte le informazioni contenute nel Sistema informativo saranno messe a disposizione delle Regioni e delle Province.

Per rafforzare la condizionalità delle erogazioni, la domanda di ASpI, NASpI o DIS-COLL equivarrà a dichiarazione di immediata disponibilità del lavoratore, e sarà inserita nel Sistema informativo delle politiche attive e dei servizi per l’impiego. I beneficiari di prestazioni a sostegno del reddito, che non abbiano riottenuto una occupazione, saranno quindi chiamati a stipulare il Patto di servizio personalizzato.

I beneficiari di prestazioni di sostegno al reddito che, senza giustificato motivo, non partecipano alle iniziative finalizzate a conseguirne l’inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro saranno soggetti a sanzioni che vanno dalla decurtazione, alla sospensione o decadenza dalle prestazioni.

Si prevede inoltre un Assegno di ricollocazione a favore dei soggetti disoccupati percettori della nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego (NASpi), la cui disoccupazione ecceda i quattro mesi. La somma, graduata in funzione del profilo di occupabilità, sarà spendibile presso i Centri per l’impiego o presso i soggetti accreditati a svolgere funzioni e compiti in materia di politiche attive del lavoro. L’assegno non costituirà reddito imponibile.

Ancora, i lavoratori titolari di strumenti di sostegno del reddito potranno essere chiamati a svolgere attività di servizio nei confronti della collettività nel territorio del Comune di residenza.
L'utilizzo dei lavoratori in tali attività non determinerà l'instaurazione di un rapporto di lavoro.
A questi lavoratori spetterà un importo mensile, pari all’assegno sociale, erogato dall’INPS.

Si riordina infine la normativa in materia di incentivi all’occupazione con la previsione della istituzione, presso l’ANPAL, di un Repertorio nazionale degli incentivi all’occupazione. Vengono definiti i principi generali di fruizione degli incentivi al fine di garantire un’omogenea applicazione; si provvede alla razionalizzazione e al rifinanziamento di quelli finalizzati a promuovere i contratti di apprendistato per la qualifica, il diploma e la specializzazione professionale, di alta formazione e ricerca e l’alternanza scuola lavoro.

Lo scorso 20 ed il 22 ottobre 2015 presso la Sala Convegni di Palazzo Grandi Stazioni a Venezia si è svolto un seminario di approfondimento dei contenuti del decreto n. 150/2015. La Sezione Lavoro ha ritenuto opportuno condividere l’esame del nuovo dettato normativo con tutti gli enti accreditati ai servizi per il lavoro, nella loro veste di collaboratori alla realizzazione di politiche attive del lavoro in Veneto. In particolar modo, durante il seminario, sono stati approfonditi i riflessi della riforma sul sistema dell’accreditamento ai servizi per il lavoro, e sulla programmazione delle politiche attive del lavoro.

Documenti

Recapiti

Direzione Lavoro
Tel. 041 2795936 

mail: lavoro@regione.veneto.it



Data ultimo aggiornamento: 24 maggio 2023