Analisi delle dinamiche evolutive dei popolamenti forestali


La conoscenza della gestione passata delle risorse boschive e lo studio dell’uso attuale delle tipologie forestali sono elementi fondamentali nell’individuazione delle tendenze evolutive del paesaggio e dei rapporti tra i sistemi antropico, agricolo e forestale. I cambiamenti di uso del suolo, ed in particolare i processi di frammentazione delle aree forestali e delle patch non boscate, alterano la composizione specifica e la diversità delle aree naturali, minacciandone la funzionalità ecologica. E’ opportuno pertanto mettere in relazione i cambiamenti del paesaggio occorsi nel lungo periodo con i processi che li hanno determinati al fine di comprendere meglio i meccanismi ecologici alla base dei processi di cambiamento, generare previsioni sui cambiamenti futuri e sui siti maggiormente vulnerabili, elaborare opportune politiche di conservazione.
A tal fine risulta essere una risorsa di primaria utilità l’analisi del paesaggio forestale attraverso una caratterizzazione di forma, grandezza e organizzazione spaziale delle patch forestali e, da tale punto di vista, l’analisi multitemporale di foto aeree, con il supporto di immagini telerilevate, datasets storici e strumenti GIS, rappresenta una metodologia di grande potenziale per la ricostruzione della struttura del paesaggio, per il monitoraggio delle trasformazioni, e per identificare trend e pattern dei cambiamenti avvenuti nel tempo.
È sempre più evidente, inoltre, che, una seria politica ambientale non può prescindere da una considerazione delle foreste e degli effetti diretti ed indiretti delle attività antropiche su di esse. Le foreste costituiscono buona parte dei sistemi naturali e seminaturali presenti sulle terre emerse e assumono un ruolo cruciale per le forme di vita, contribuendo all’equilibrio globale del sistema terrestre. Conoscere il valore dei boschi in termini di biodiversità, produzione di ossigeno, fissazione del carbonio, ma anche di sostenibilità e stabilità del territorio, passa obbligatoriamente per la cognizione della reale estensione e dello stato in cui versano gli ecosistemi forestali sia a livello globale, che su scala nazionale, regionale o locale. Si comprende in tal senso come sia necessaria l’analisi attenta delle dinamiche passate per poter prevedere quelle future, in funzione di una gestione che assicuri la stabilità e la continuità delle numerose funzioni del bosco.
Le aree interessate da fenomeni di ricolonizzazione forestale sono in prevalenza terreni agricoli marginali in collina, prati e pascoli nelle aree pedemontane e montane; pascoli e superfici di alta quota negli ambienti subalpini e alpini. Ciò ha comportato a livello forestale, l’avviarsi di processi di successione secondaria e la parziale ricostituzione del paesaggio vegetale, che attualmente risulta formato da boschi anche molto articolati, con evidente elevata variabilità tipologica e strutturale. A queste superfici vanno ad aggiungersi i rimboschimenti eseguiti nel secondo dopoguerra, in particolare tra gli anni ’50 e ’60. Bisogna, inoltre, prendere in considerazione fenomeni quali l’incremento della densità in formazioni boschive un tempo rade (i lariceti un tempo pascolati) o manifestazioni più recenti e di opposto effetto come la costruzione di piste da sci e lo sviluppo urbano.
E’ in tale contesto che la Regione del Veneto – Unità Organizzativa Foreste e Selvicoltura ha affidato all’Università IUAV di Venezia l’attuazione di una ricerca finalizzata alle analisi delle dinamiche spaziali dei popolamenti forestali nel Veneto, che ha consentito di rappresentare in forma disaggregata per Unità di Paesaggio Forestale le trasformazioni avvenute in ambito forestale dal 1954-55 al 1998-99 (anno di riferimento per la Carta Regionale dei Tipi forestali).

Vedi rapporto di ricerca

Unità di Paesaggio Forestale
 

Scarica lo shape della perimetrazione delle superfici forestali nel 1954/55.



Data ultimo aggiornamento: 10 novembre 2022